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GIUSEPPE D'AMATO: SACERDOTE

Giuseppe Damato nacque l’8 dicembre 1886. Primo di nove fratelli e sorelle, giovanissimo sacerdote (appena quattordicenne scappò a Napoli per essere preso nel collegio dei Gesuiti), a Barletta la gente lo ha sempre chiamato affettuosamente “don Peppuccio” oppure “u monsignor”. Figura popolarissima di sacerdote, ha legato il suo nome soprattutto all’infaticabile impegno per il rilancio della Disfida di Barletta.
Altra sua grande battaglia fu quella per la istituzione della provincia di Barletta.
Ma don Peppuccio fu anche un infaticabile scopritore di antiche vestigia. La sua più sensazionale scoperta è legata al ritrovamento del busto di Federico II, il 5 marzo 1931, sopra l’arcata d’ingresso della masseria Fasoli, in quel di Canne.
Poi, all’età in cui ci si ritira in pensione, mons. Damato fu preso dalla frenesia di scrivere per far conoscere Barletta ed esaltare la sua storia. Tra i suoi testi più noti I moti popolari di Barletta per la contesa storica e per il monumento nazionale alla Disfida del 10 novembre 1931; Barletta e la Disfida un volume di 300 pagine riccamente illustrato che contiene non solo il racconto del celebre fatto d’arme, ma anche la ricostruzione dell’avventurosa storia. Barletta nella storia militare dal 1000 al tempo presente, una doviziosa ricostruzione dei principali episodi bellici nei quali era stata coinvolta la nostra città nell’ultimo millennio. L’occupazione tedesca a Barletta: 12-24 settembre 1943. Morì il 19 gennaio 1984.

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