Quenn arreiv u Fieramosch
Carissimo direttor,
c’ nan c’ stiv tò, accom avemma fè noi frastir esiliat
a sapè i nutizie d’ Barlett, di barlettan, e soprattutt
c’ cos’ deic’ e c’ cos’ fac’ u nustr sindach Pasqual!?
Menumal ca c’ fè arruè e cas’ nostr u Fieramosch,
u m’nseil d’ cultour, attualitè e d’informazion
ca c’ tan sempr aggiornat d’ tutt’ stì cos’!
Carissimo direttor, ch’ noi ca stam’ o settentrion,
a d’ventat accom a San R’ggir, u nustr patron!
U sè che, u nustr protettor, ià ament e frastir
e, quenn’ arreiv e cas’ nostr stù m’nseil,
ià accom c’arruess’ San R’ggir!
M’arress, mo ca tè fett’ stà sviolinat,
t’ vol ringraziè d’ tutti i poesei in vernecul
che sop o Fieramosch fino a mò a pubblcat!
Ancor d’ chiù, tutt’ a redazion, che quenn’
l’arrivn tutt’ i dei stì poesei, i fezz’ na cap
accom a nu pallon!
M’arress
(marzo 2018)
Sull’esito delle votazioni
Caro direttore, cosa pensa dell’esito delle votazioni? Personalmente avevo votato sempre a sinistra, questa volta ho preferito 5
Stelle… Se 5 Stelle non manterrà le promesse, allora tornerò a votare
DS.
Lettera firmata
(marzo 2018)
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Personalmente cosa penso? Ci sono valutazioni nazionali e valutazioni
locali. A livello nazionale c’è stata un’ondata di protesta contro
l’immobilismo della classe politica tradizionale. In particolare, poi, il
PD si è letteralmente suicidato perché i contrasti interni hanno ulteriormente
logorato il rapporto col proprio elettorato che ha preferito riversare
una grande percentuale dei propri voti sul simbolo del movimento
pentastellato, come ha fatto lei.
Poi un certo populismo generalizzato espresso anche dalla Lega, ha
fatto il resto. Eppure, a fronte di problemi gravi e complessi che attanagliano
il Paese, il PD - con il governo Renzi prima e Gentiloni dopo - ha
cercato di fare delle riforme serie e credibili, cioè nei limiti delle cose
possibili. Ecco, questo è stato anche determinante: promettere mari e
monti, a un elettorato che voleva sentirsi proiettato in uno scenario di
riforme generose di improbabili donativi, come il reddito di cittadinanza
oppure l’eliminazione tout court della legge Fornero, o l’abbattimento
delle tasse del 50% e via dicendo.
Un’ultima riflessione: in linea di massima, il M5S è fondamentalmente
un partito di protesta. Passare poi a diventare un partito di proposta
e poi di realizzazione programmatica, questa sarà la vera scommessa
del partito pentastellato.
D’Alema, Bersani e soci
contro i lavoratori, altro
che tutela garantistica!
Caro direttore,
sono titolare di una piccola
ditta di costruzioni, e
ogni tanto mi offrono qualche
lavoro, e allora richiamo
i miei 3/4 dipendenti
che sono stato costretto a
licenziare. Secondo la legge
li dovrei assumere con tutte
le garanzie ma come faccio?
Si tratta di interventi sporadici…
Erano stati pensati i
vaucer e anche questi considerati
contro i lavoratori ed
affossati. Così viviamo nel
terrore però di essere sorpresi
a lavorare in maniera
irregolare, quasi fossimo dei
criminali.
E ogni tanto mi tocca
pure di sentire alla TV o di
leggere sui giornali D’Alema,
Bersani e company
(Gazzetta del Mezzogiorno
del 26 febbraio) che pontificano
BASTA PRECARIATO!
Bisogna ammettere solo
il lavoro a tempo indeterminato
con tutte le regole
che questa contrattualistica
comporta. Che io non mi
posso permettere, e come
me centinaia di migliaia di
lavoratori che almeno così portano il pane a casa… E
allora ben vengano questi
interventi sostitutivi. Meglio
questi che niente, e bando
all’ideologismo esasperato
che non condivido, che
non capisco, che danneggia
i lavoratori precari, altro
che garantismo del mantenimento
del posto di lavoro!!!
Ma questi signori dove
vivono, sulla luna? (…)
Lettera firmata
(marzo 2018)
Il porto, le coste
e Ciappetta Camaggio
Mi fa piacere che l’assessore
Filippo Caracciolo sia stato
inserito in lista per un posto
alla Camera, con buone prospettive
di essere eletto. Ma allora
che fine faranno tutti quegli
impegni assunti fin qui per
il territorio? Penso in particolare
agli adempimenti sul porto
di Barletta sui nostri litorali e
sulla soluzione del problema di
Ciappetta Camaggio…
Franco Filannino
(febbraio 2018)
_____________________________________
Sono convinto che Caracciolo
non dimenticherà questi
problemi e che - una volta
eletto - oltre a dare le consegne
al successore, continuerà a pressare per la soluzione di
problemi cittadini che questa
volta affronterebbe anche in
un’ottica nazionale.
Cambi al vertice
Caro direttore,
non le sembra singolare
che, nell’arco di pochi mesi, a
Barletta cambino i più importanti
vertici della nostra vita
democratica e religiosa? Mi riferisco
al sindaco, al prefetto e
all’arcivescovo. E intanto alle
prossime politiche si affaccia
per noi la possibilità finalmente
di avere due esponenti in
Parlamento. Come sarà Barletta
dopo questi cambi? C’è da
ben sperare? E perché poi non
scrive più di politica, specialmente
di quella locale?
Antonio Rizzi
(febbraio 2018)
_____________________________________
Francamente non so che
accadrà. Nessuno può prevederlo,
se staremo meglio o
peggio. Ma una impressione
generale credo di condividerla
con la stragrande maggioranza
della cittadinanza, cioè è venuta
meno da almeno vent’anni la fiducia nelle istituzioni. I cittadini
hanno la netta percezione
di non contare nulla, che contano
solo i vertici che non tengono
in nessun conto la base e le
espressioni associazionistiche
delle loro rappresentanze.
E anche quando si istituiscono
delle Consulte, sono
ininfluenti, perché tanto, tutto
si decide in alto… E questoè il motivo per cui non scrivo più di politica, sia sul Fieramosca
che sulla Gazzetta del Mezzogiorno,
perché tanto, è del
tutto inutile quello che pensi o
proponi. Neppure ti leggono.
Cosa pensa della
lista LeU di Grasso?
Cosa pensa della lista di sinistra
guidata da Grasso Liberi
e Uguali? E che ne pensa di
Renzi? (…)
Antonio Delvecchio
(febbraio 2018)
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Liberi e Uguali è innanzi
tutto un movimento (o partito)
guidato da una nomenclatura
formata anche da Dalema, Bersani,
Speranza, Civati, Fratoianni,
Fassina e dalla Boldrini.
Ritengo che quella di Grasso
e compagni sia una sinistra
che ha scelto di sterilizzare i
propri consensi, determinando
gratuiti vantaggi per la destra
e 5 Stelle. Credo che abbia
ragione Veltroni, quando dice
di temere che più che di scelte
ideologiche (le battaglie si
fanno all’interno, come auspicava
Reichlin nella sua ultima
lettera ai compagni) si possa
trattare di una resa dei conti,
in danno di un elettorato, che
non comprende perché dividersi
e non cercare di trovare il
modo di convivere. Questo non
assolve Renzi dalle sue recenti
discutibili scelte, come quella
di imporre candidature extra
territoriali (per fortuna a Barletta
abbiamo invece candidati
locali per merito di Emiliano).
È assurdo che alle quattro di
notte dell’ultimo giorno utile
per le liste, il ministro Orlando
non conoscesse il luogo della
sua candidatura. Invece ogni
elettorato dovrebbe avere il “proprio” candidato a cui affidare
le proprie aspettative. Ma
queste scelte ai bussolotti sono
frustranti anche per i candidati
catapultati su territori che
talvolta neppure conoscono.È assurdo. Quando un numero
così elevato di candidati viene scelto o imposto dal “capo”,
senza un coinvolgimento effettivo
della base e senza una
selezione basata sul consenso,
il rischio fatalmente è quello di
separare i rappresentanti dai
rappresentati, precludendo di
fatto a questi ultimi la facoltà di riconoscersi nei primi. E la
circostanza che la stessa regola
vale anche per FI e 5 Stelle, non
attenua la nostra delusione.
Altro errore gravissimo,
quello di non capire che l’elettorato
comune (non solo quello
del PD, ma soprattutto del
grande popolo di chi non vota)
avrebbe preferito di gran lunga
la candidatura a palazzo Chigi
dell’attuale presidente del
Consiglio Gentiloni…
In dono ai bimbi di pediatria
il libro di nonna Francesca
Una bella, simpatica Befana per i 16 piccoli degenti del
reparto di pediatria dell’Ospedale mons. Dimiccoli. Le socie
del Centro Studi “Barletta in
rosa”, accompagnate
dalla
loro presidente
Mariagrazia
Vitobello, nel
corso di una
visita, hanno
fatto dono ai
piccoli pazienti
di una copia
del libro “Racconti
di Natale” scritto da
Francesca Piazzolla nota come “nonna Francesca” e stampato
dalla Editrice Rotas. Le socie non si sono limitate a fare
il dono, ma hanno anche letto, ai piccoli, i dodici racconti.
Dodici racconti natalizi arricchiti da altrettante illustrazioni
della pittrice prof.ssa Antonella Palmitessa.
Ma sono primarie libere
o è tanto per dire?
In questi giorni ho letto
un articolo della Gazzetta del
Mezzogiorno
dove erano segnalati
alcuni
nomi per le
prossime primarie
(del PD)
per la scelta
del candidato
sindaco di quel
partito: Fruscio,
Cannito,
Dicataldo, Enzo Del Vecchio
e Dino Del Vecchio, Bufo,
Lanotte, De Fazio. Il cronista,
Rino Daloiso, ha giocato a carte
scoperte e ha spiegato i motivi
per i quali nessuno di quei
nomi (a parte uno, forse perché era passato inosservato) poteva
andare bene per una serie di
condizionamenti esterni ad una
libera scelta di un libero elettorato.
Francamente non mi sono
parse libere primarie… Sono
restato poi allibito quando ho
letto che alcuni nomi “storici” della destra passerebbero alla
sinistra lasciando solo Dario
Damiani. Quanto al movimento
Cinque Stelle, non ho notizie
della formazione,
in questi anni, di una
classe politica in grado
di esprimere una
vera opposizione,
tanto meno di un leader.
Insomma siamo
messi un po’ male,
non vi pare?
Antonio Filannino
(gennaio 2018)
Ritorno agli
anni Quaranta
Caro direttore, sono un
docente di lettere in pensione.
Ho letto con grande interesse
il libro che ha scritto
Michele Cristallo sugli anni
Quaranta che ho trovato
molto coinvolgente, perché i suoi ricordi sono i nostri
ricordi (io sono di quell’epoca).
È al tempo stesso un
libro di narrativa e di storia,
che i nostri ragazzi a scuola
dovrebbero conoscere, non
con intenti didattici, ma
per il puro piacere di informarsi
su una pagina molto
intensa della nostra vita di
un tempo remoto, ma che
testimonianze come queste
ci fanno rivivere col piacere
di una attualità resa quasi
cinematograficamente.
G. Rizzi
(gennaio 2018)
A proposito di primarie
Fra qualche settimana
si celebreranno a Barletta
le primarie del PD alle
quali parteciperanno anche
candidati di aree vicine.
Si fanno già i primi
nomi con tanto di fotografia:
Cosimo Cannito, Sabino
Dicataldo, Marcello
Lanotte…
È notorio che il consigliere
nonché assessore
regionale Filippo Caracciolo
abbia un consenso
molto consistente in termini
di preferenze elettorali
e che certamente non
mancherà di fare delle indicazioni.
E allora mi permetto,
da semplice cittadino, di
suggerirgli di lasciare del
tutto liberi gli elettori di
esprimere la loro preferenza.
Ma che se proprio
dovesse fare una scelta,
non ne faccia una ispirata
da solidarietà di corrente,
ma di esperienza, per
evitare di andare incontro
a qualche amara sorpresa
(…).
Giuseppe Fiorella
(gennaio 2018)
Nostalgia di Barletta
Caro direttore,
anche se vivo a Milano ormai
da tanti anni
(da una vita,
dal 1987!)
debbo ringraziare
la
vostra rivista
perché mi
porta ogni
mese un angolo
della nostra città. L’arrivo
del mensile è diventato per me
(ma credo anche per tutti gli abbonati
che come me vivono lontano
da Barletta) un piacevole
appuntamento. Solo una nota, a
margine di una interessante rivista;
la sospensione della rubrica
sui fatti della città, un vero bollettino
sull’attività del Comune.
Certo, anche adesso non mancate
di parlarne, ma allora gli dedicavate
otto pagine con un approfondimento
speciale. Per esempio,
quando venne eletto il sindaco
Cascella gli dedicaste uno speciale
interessantissimo che conservo
ancora. Credo che il sindaco, alla
fine, avrebbe avuto uno speciale,
con la rilegatura di sessanta inserti,
cioè un volume da conservare a
futura memoria.
Pasquale Gissi
(gennaio 2018)
Sabino Castellano
e gli scavi di Canne
Caro direttore,
il 4 dicembre
a Palazzo della Marra ho
seguito con grande interesse il
convegno su Sabino Castellano
il primo studioso a compiere
gli scavi su Canne nel decennio
1920-1930, “quindi a farla
riemergere da un buio plurisecolare”.
Le dobbiamo essere
grati se per quasi vent’anni (dal
2000 col libro Canne e la memoria)
lei ha pervicacemente
insistito a ricordarcelo, facendocelo
conoscere attraverso
libri e giornali (Gazzetta e Fieramosca).
La stessa operazione
culturale che ha realizzato per
Valdemaro Vecchi (al quale ha
dedicato una corposa biografia
nel 2006), il grande tipografoeditore
di Benedetto Croce e
fra i più grandi promotori culturali
del Mezzogiorno dopo
l’Unità d’Italia, per undici anni
a Barletta, e ostinatamente dimenticato
persino dalla Società di Storia Patria che avrebbe
dovuto farne oggetto di un convegno,
o almeno della dedicazione
di una semplice serata… e invece nulla! Ma tornando a
Castellano, perché non pensa
di dedicargli una biografia che
resti agli atti? Sarebbe interessantissima,
alla luce di quelle
cose che ricordò a fine serata
(… non capisco perché poi lasciarle
solo pochi minuti e solo
quando già mezzo uditorio era
andato via!)
Enzo Doronzo
(gennaio 2018)
Il compagno Mennea
Quenn m’ mett a p’nsè ca m’ sciout
n’zim a scol iei e Petrucc’ e mò, nan
c’ stè chiù, m’ sent u cor’ a lutt’!
S’assettav o preim bench a destr,
v’cein a port, quenn’ scemm’ a scol,
e ragiunir, all’istitout Cassendr!
S’ purtav sempr appirs nu sacchett’
e ind, t’nav na tout e nu par d’ scherp
ca s’iusev’n na volt, da ginnestech!
È stat’ sempr cap tust e serie, s’ pot
deic’, ca nan scherzav quas’ mè,
p’nsav sempr a carr’ e a studiè!
Quent allenament o chemp sporteiv
vecchie n’zim m’fett’, currav sempr
e, quenn’ currav, n’scioun u putav
auuantè!
Accom’ deic’ u manfest,
la corsa continua!
P’trù, t vuleim’ ban assè!
M’arress
(dicembre 2017)
A proposito di
acque reflue
Pregiatissimo direttore,
ho letto l’articolo delle acque reflue di
Barletta in cui lei giustamente dice cheè una grandissima opportunità per l’agricoltura
e per la nostra economia, visto che il
ripristino funzionale dell’impianto di affinamento
di Barletta da parte di ARIF Puglia, è stato ammesso a finanziamento in
data 18/5/2016 risultando la nostra città tra
i primi dieci interventi finanziati di riutilizzo
delle acque reflue depurate ai sensi del
DM n. 185/03 della Regione Puglia.
Visto che l’AQP spa ha ceduto circa
3,5 milioni di metri cubi di acqua al soggetto
gestore della rete irrigua ARIF Puglia,
come mai sino al 2015, il pagamento era
di 13 euro l’ora e dal 2016 e 2017 è stato
aumentato di 8 euro, passando quindi a 21
euro invece di 13? E qual è questa grandissima
opportunità per la nostra economia
visto che quest’anno i 2/3 degli agricoltori
hanno rinunciato ad innaffiare perché l’impresa
non valeva la spesa?
Ringrazio il dott. Russo da parte mia e
degli agricoltori per averci dato la possibilità di parlare.
Michele Vitobello, detto Lillino
(dicembre 2017)
Un apprezzamento
Egregio direttore Russo,
sono una lettrice del mensile “Il
Fieramosca”, vorrei esprimerLe il mio
apprezzamento per un giornale che
diffonde cultura in modo professionale
ed equilibrato e consente ai cittadini
di conoscere la società in cui vivono.
Complimenti per la Casa Editrice
Rotas da Lei diretta che rappresenta
un riferimento culturale unico per Barletta e mi auguro che questa
fonte di ricchezza culturale possa durare nel tempo.
Molte cordialità
Anna Maria Baldassarre De Luca
(dicembre 2017)
Grande editore Vecchi
anche lui dimenticato
Apprendo dalla stampa che
il 4 dicembre è stato intitolato
lo slargo antistante all’Antiquarium
di Canne al prof.
Sabino Castellano, riscopritore
della collina di Canne nel
1920, che ha dovuto aspettare
tanti anni prima di essere ricordato.
E
quanto
tempo
ancora deve
trascorrere
prima
che venga ricordato Valdemaro Vecchi, il grande tipografo editore di Benedetto Croce?
Basterebbe murare una targa
all’esterno del portone di
accesso della sua tipografia
(1869-1879), dal quale entrava
ogni mattina per andare a lavorare.
È l’accesso della vecchia
sede della Pinacoteca Comunale,
su corso Cavour, ex convento
S. Domenico.
Gino Rizzi
(dicembre 2017)
_____________________________________
Tutto bene salvo un dettaglio,
Vecchi non attraversava
quel portone, ma alla tipografia
accedeva direttamente da
casa, che era sistemata sull’appartamento
sovrastante, sede
per anni del Parco Letterario “Fieramosca-d’Azeglio”, con
entrata interna. In verità l’Amministrazione
ha recentemente
dedicato una piccola strada
periferica al Vecchi. Ma sarebbe
stata meglio una targa
murata all’ingresso della sua
stamperia per ricordare questo
grande personaggio.
“Il Fieramosca” per noi
emigrati al Nord
Nell’appressarmi a rinnovare
anche quest’anno l’abbonamento,
colgo l’occasione
per ringraziarvi del dono che
mensilmente ci fate come l’inviarci “Il Fieramosca”. Ci sono
molti barlettani trapiantati al
Nord specialmente a Torino e
Milano, dove io vivo e lavoro
da quasi quarant’anni, e tuttavia,
date le lontananze fra i
luoghi della città, è difficile
incontrarsi, per cui è più facile
rivedersi a Barletta, l’estate,
quando (non sempre), scendiamo
giù per le vacanze estive. In
tutti questi anni la vostra rivista
rappresenta, per noi emigrati,
l’unica possibilità di contatto
con le nostre origini; il giornale
- poi - devo dire che è completo
perché riporta le notizie della
città (a cominciare da quelle
del Comune), le più importanti
su pagine intere, le minori in
una apposita rubrica (notizie in
breve), interessantissime. Anche
la seconda parte è ricchissima
di notizie, cominciando
da quelle storiche, e poi l’attualità culturale, i libri e le poesie
(gradevole la pagina di quelle
in vernacolo) e poi lo sport e le
notizie utili per la città.
Che fortuna, il vostro sindaco,
come le vostre scuole,
di poter godere di una simile
risorsa, come anche quella
dell’esistenza di una casa editrice
che alla conoscenza della
storia di Barletta ha dedicato
un gran numero di pubblicazioni,
la quale rappresenta veramente
un fiore all’occhiello
per la nuova provincia Barletta
Andria Trani (…)
Ruggiero Fiorella
(dicembre 2017)
_____________________________________
Caro Ruggiero, mi ricordo
di te perché qualche volta seivenuto a trovarci in redazione
e ti abbiamo fatto dono di un
libro di storia sui palazzi della
città che tu hai apprezzato
moltissimo. Tu parli di voi
emigrati al Nord. Hai ragione,
gli abbonati del Nord sono
molto più numerosi di quelli
del centro-sud. Scusa se abbiamo
eliminato alcuni ulteriori
complimenti che ci hai rivolto
(quella del fiore all’occhiello è una espressione usata da
Italo Calvino e da noi riferita
più volte), ma vedi, le cose non
stanno proprio come tu pensi.
Ma lasciamo perdere.
Menzione speciale per “Lettera a mio
nonno Antonio”
Caro Direttore,
voglio segnalarti una “Menzione Speciale” che ho
ricevuto per una mia poesia
che ho mandato al concorso “Il mio cuore, la mia terra, la
mia vita”, riservato a tutti i
concorrenti che alla data del
31/12/2016 avevano compiuto
55 anni per le donne e
60 per gli uomini nati o residenti
in Puglia. Le poesie
dovevano essere scritte in
vernacolo di terra di Puglia
con le specifiche della provincia
di provenienza! Ho
partecipato per la provincia
Barletta/Andria/Trani! Tutte
le poesie sono state raccolte
in una enciclopedia di 600
pagine “Antologia di poesie
in vernacolo pugliese - Il
mio cuore, la mia terra, la
mia vita” che segnalo ai lettori
del Fieramosca.
Saluti
Antonio Falconetti
(ottobre 2017)
Lettera a mio
nonno Antonio
Vulariss sape’
c’ cos t’ passett ind a cap
cheda dei du 12 settembr
quenn vulisti sci cafforz
o comend di vig’l urban!
Nan s’ntist i spar
di metragliatreic e di murtaie
mezz a strad!?
Quenn a nonn t’ d’cett
“Ando’ ve stett ind a cas!”
Perce’ t n’ scist
ch sti parol
“E’ sci, u dovar m’ chiam!”
Aviva s’nti cud ca t’ d’cett
a nonna Filoman!
C’ p’ccat, cheda dei
[aviva rumanì
chi fighje toie ind a cas!
M’arress
Puglia Federiciana al “Cammino di Federico”
Gentilissimo Direttore,
l’associazione Puglia Federiciana,
in collaborazione con
ViaggieMiraggi, tour operator
di turismo responsabile, ha promosso
il “Cammino di Federico” viaggio a piedi sulle tracce
di Federico II, dal 30 settembre
all’8 ottobre 2017. Il Cammino
di Federico è un percorso turistico
permanente che riproporremo
a date stabilite durante
l’arco dell’anno.
Puglia Federiciana ha ideato
e strutturato gli itinerari
dei Cammini Federiciani, che
nascono dalla consapevolezza
dell’enorme patrimonio rappresentato
dalle vie storiche
d’Europa che, insieme alla via
Francigena del Sud, stanno
diventando un vero attrattore
per la comunità dei viandanti
europei.
Il presidente
Maria Elena Germoglio
(ottobre 2017)
Grazie direttore
Gentilissimo direttore,
in occasione della mia
prossima cessazione dal servizio
effettivo, mi permetto di
scriverTi per ringraziarti della
sensibilità e disponibilità dimostrata
in tutti questi anni
verso le Istituzioni Militari ed
in particolare per l’82° Reggimento
Fanteria “Torino” che
risiede, da ormai 15 anni, nella
città di Barletta. Ti sono personalmente
riconoscente per la
gentile attenzione che hai voluto
riservare a me e alle Istituzioni
di cui sono stato portavoce.
Permettimi, inoltre, di
unirmi (anche se in ritardo), a
tutti coloro che si sono complimentati
con te per gli oltre 30
anni di lavoro della Casa Editrice
Rotas da te generosamente
ed instancabilmente diretta.
Ho svolto questo incarico
presso altre sedi militari (anche
capoluoghi di regione) e trovare
una realtà editoriale come la
tua in provincia non è poi così consueto. Non parlo solo del “Fieramosca”, prezioso mensile di cultura ed attualità locale,
dalla veste editoriale raffinata
e piacevole, parlo invece della
straordinaria vitalità della Casa
Editrice Rotas, sempre attenta
alle vicende di storia e costume
locale (e non solo).
Quello che più mi ha colpito è l’attenzione editoriale che
hai saputo avere verso i giovani
ed i bambini dedicando loro libri,
confezionati sapientemente
e dalla grafica accattivante.
Credo sinceramente che la
tua Casa Editrice sia una risorsa
culturale di eccellenza per il
Nord Barese e mi auguro che
possa sempre esercitare nel tempo
questo ruolo sul territorio.
Con riconoscenza e stima
Ten. Col. Gian Piero Demarcus
ufficiale addetto alle relazioni
esterne 82° Reggimento
Fanteria “Torino”
(ottobre 2017)
_____________________________________
Grazie per le gratificanti
valutazioni sia da parte mia
che da parte del corpo redazione
del Fieramosca e della
Rotas
Risposta a Michele
Cristallo sull’Unità d’Italia
Egregio Direttore,
la parziale pubblicazione di
un mio scritto sul Fieramosca
del mese di luglio, avente per
oggetto l’unità d’Italia e l’annessione
del regno di Napoli, ha
portato, nel numero di settembre,
il giornalista Michele Cristallo a
formulare alcune considerazioni
su quanto, ovviamente, da lui
letto, con la riproposizione di
quei temi insiti a quella letteratura
storiografica comunemente
indicata con il nome di revisionismo
neo-borbonico.
Il mio intento era altro: provocare
riflessioni che superassero
la dicotomia da una parte
il Regno di Napoli, terra felix,
e dall’altra i Savoia, efferati colonizzatori,
per superare in altri
termini quel manicheismo storico
che rifiuta di prendere atto
della complessità della Storia.
Bene scrivere del brigantaggio
e delle nefandezze
commesse, ma andava contestualizzata
la sua dimensione
endemica, le implicazioni socio-culturali, non trascurando
quelle geo-politiche.
Mettere a confronto la grande
disponibilità economica del
regno borbonico con l’enorme
disavanzo dello stato sabaudo,
potrebbe portare a pensare che
le parti si sarebbero invertite se
i Borboni ne avessero utilizzato
una parte per migliorare le condizioni
di vita delle popolazioni
della Puglia, della Calabria, della
Basilicata e se i Savoia non si
fossero impegnati nelle Guerre
d’Indipendenza.
Da ultimo non penso che
qualcuno voglia catapultare le
contraddizioni e i problemi attuali
del Meridione ad una vicenda
storica di duecento anni
fa; negli ultimi cento cinquanta
anni, la politica nazionale
avrebbe potuto riequilibrare le
condizioni economiche del Sud.
Sono invece d’accordo con
l’amico Michele Cristallo con
le sue conclusioni quando scrive: “
Certamente è utile una analisi
approfondita, con metodo
scientifico, non per rivendicare,
ma per capire e spiegare ai giovani…”,
perché sono costretti
ad andare via dall’Italia.
Mariano Stellatelli
(ottobre 2017)
Sul vero Molino
Caro Renato, sollevo il capo
da impegni e scadenze per segnalarti,
conoscendo il tuo
amore per il dettaglio, che nel
numero di luglio del tuo sempre
stimolante Fieramosca, nel
tuo testo a pag. 35 sui ricordi
federiciani, a proposito dell’imperatore
barbuto, citi il noto illustratore
Walter Molino: è da
correggere, si tratta del nipote
di Walter, l’altrettanto bravo e
giovane Antonio Molino.
La sua intensa ed emozionante
attività per giornali e
agenzie pubblicitarie è ben illuminata
dal sito
www.antoniomolino.com
Un abbraccio
Salvatore Giannella
(ottobre 2017)
Premio Speciale Augustale
Caro Direttore,
sul suo mensile “Il Fieramosca” di maggio 2017 , Lei gentilmente
pubblicò la mia
poesia “Legno spiaggiato” e una mia scultura in legno
dal titolo “Con la bocca
digrignata” inerente alla
poesia.
Le scrivo per informar
La che, avendo partecipato
al Concorso “La Stradina
dei Poeti” con la suddetta
poesia, ho ricevuto il Premio
Speciale Augustale
con targa e diploma.
Nel ringraziarla per
l’attenzione, La saluto cordialmente.
prof.ssa Antonietta
Fioravante Esperti
(ottobre 2017)
Un’autocritica di Di
Pietro un po’ tardiva…
(tratta da un’intervista a “Repubblica” dell’8 settembre)
“Mani Pulite ha prodotto
un vuoto: è da lì che sono
cominciati i partiti personali
a cominciare dal mio. Ma
sono partiti che sono durati
lo spazio di un mattino, io ne
sono la prova vivente.
Da magistrato ho condannato
delle persone, non un
sistema e dietro quei politici
c’erano partiti che venivano
dalla Resistenza, che hanno
dato l’impronta alla nostra
Costituzione, partiti che andavano
rispettati… noi credevamo
di aver contribuito al
rinnovamento tanto invocato.
Dalla fine della Prima
Repubblica sarebbero dovute
emergere nuove idee
e persone che le portassero
avanti. Invece da quell’inchiesta
non è nato un consenso
ma un grande vuoto
e sono comparsi personaggi
rimasti sulla scena politica
più per se stessi che per altro,
a cominciare da me. E oggi
imperversa l’egoismo più esasperato e personalizzato.
A Grillo attribuisco un
ruolo fondamentale, ha il
merito di avere incanalato
la protesta. Di certo adesso
i 5Stelle sono a un bivio.
Aspetto di vedere la strada
che prenderanno, come porteranno
avanti un ruolo di governo,
per potermi esprimere.
Non basta solo dire di no.”
(ottobre 2017)
Piccoli grandi tesori
da scoprire in Puglia
Caro direttore,
voglio segnalarti che, dal
sito del Touring Club, ho tratto
una notizia che credo ti farà piacere come ai lettori del Fieramosca,
cioè la segnalazione
di “dieci piccoli grandi tesori
da scoprire in Puglia” fra cui la
basilica di S. Maria Maggiore
a Barletta.
Antonio Rizzi
(ottobre 2017)
Complimenti per il
manifesto sul porto
Sono stato a vedere la mostra
sulla storia del porto, mi è piaciuta moltissimo. Peccato sia
durata solo un giorno. Sarebbe
straordinario farne un catalogo.
Questo sì, avrebbe un grande
valore storico. Mi ha poi colpito
favorevolmente il bel manifesto
con cui è stata presentata. So
che l’avete realizzato voi. Complimenti
Giuseppe Cascella
(ottobre 2017)