Medaglia
d’Oro
alla città di Barletta
Il prossimo 25 aprile, nel corso di
una solenne cerimonia al Palazzo del Quirinale, il Capo dello Stato,
Carlo
Azeglio Ciampi, conferirà alla Città di Barletta la Medaglia
d’Oro al Valor Militare. L’alto riconoscimento fa giustizia
del valore mostrato dalla cittadinanza pugliese all’indomani
dell’8 settembre 1943.
Con la proclamazione dell’armistizio, le truppe tedesche si preparano
a occupare l’Italia e a disarmare i nostri reparti disorientati
perché privi di ordini e direttive. Ma a Barletta, destinata
a costituire una loro roccaforte dopo la battaglia di Salerno, l’esercito
tedesco trova un’imprevista e tenace resistenza da parte di un
piccolo gruppo di coraggiosi militari agli ordini del Comandante del
locale presidio Militare, il Colonnello Francesco Grasso.
Affrontare una prova così disperata, in piena consapevolezza
e con sereno coraggio, esalta le qualità del vero soldato, il
quale sa che deve compiere il dovere che l’onore e la disciplina
gli impongono. Quei valorosi, così, dimenticano ogni considerazione
personale, rimanendo al loro posto e accettando tutte le responsabilità e
le possibili conseguenze.
Per due giorni e due notti, i capisaldi predisposti sulle principali
vie di accesso alla città tengono in scacco con fucili, moschetti,
qualche mitragliatrice e due pezzi d’artiglieria la straripante
macchina da guerra germanica. Solamente la minaccia della totale distruzione
del centro abitato costringe i soldati italiani alla resa, accettata
come unico modo per salvare la popolazione inerme. Subito si scatena
una feroce e rabbiosa rappresaglia. La caccia all’uomo dura 10
giorni e i militari caduti sono numerosi. Per lungo tempo si è ricordato
esclusivamente l’esecuzione di undici vigili urbani e di due
netturbini. Per queste vittime, l’8 maggio 1998, l’allora
Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, ha conferito - giustamente
- alla città la Medaglia d’oro al Valor Civile.
Ora si rende giustizia anche a quei valorosi soldati dimenticati,
per decenni coperti da un impenetrabile velo di silenzio e che oggi,
finalmente,
emergono alla luce della storia ufficiale.
Questo brano è tratto da “Rivista Militare”, che
per prima ha denunciato l’incredibile dimenticanza con un’inchiesta
giornalistica di Maria Tarantino, apparsa sul numero 4 del 2001.
In quell’occasione sono stati pubblicati due inediti documenti,
rinvenuti dallo storico Gerhard Schreiber negli archivi tedeschi, che,
pur nella cronaca fredda e di parte, lasciavano trasparire un’inconfutabile
verità: la città pugliese non fu solo vittima di una
sanguinosa repressione, ma anche protagonista di un atto eroico tra
i più fulgidi della nostra Resistenza.
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