PROSPETTIVE DELLA VI PROVINCIA
NEL CONTESTO ECONOMICO PUGLIESE
Concretizzare l’idea di un Patto per lo Sviluppo della Bat per rilanciare lo sviluppo socio-economico
del territorio e cogliere le opportunità della programmazione europea 2007-2013
Nel precedente numero di maggio
(n. 5), abbiamo riferito dell’incontro
promosso dalle associazioni di categoria
e sindacali del territorio aderenti
al CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia
e del Lavoro) con i candidati presidenti
alle elezioni provinciali del 6 e 7
giugno, in cui era emersa una sostanziale
condivisione della proposta avanzata dalle
stesse associazioni di promuovere un Patto
per lo Sviluppo della BAT, un patto cioè
tra le forze economiche, sociali ed istituzionali
del territorio per contrastare la crisi
in atto dell’economia locale e promuovere
un nuovo modello di sviluppo, in grado
di rilanciare la competitività del territorio
provinciale a livello internazionale.
Ora abbiamo il primo presidente della
nuova provincia, Francesco Ventola, forte
di un consenso elettorale maturato al primo
turno, che può far leva sulla disponibilità a
collaborare degli altri candidati entrati a
far parte del Consiglio Provinciale e sulla
disponibilità delle forze economiche e sociali
del territorio.
Il compito di Ventola e di tutto il Consiglio
Provinciale non sarà facile. Oltre ad
assicurare l’avvio operativo degli uffici
provinciali, dovrà impegnarsi a dare corpo
ad una azione di stimolo per iniziare a disegnare
il Patto per lo Sviluppo della BAT.
Riassumiamo i termini della crisi dell’economia
del territorio, sulla base dei
dati pubblicati nel richiamato numero di
maggio de Il Fieramosca:
-
una tendenza pronunciata di contrazione
dell’occupazione, che solo tra il 2000 e
il 2006 ha visto una perdita di oltre 4.500
occupati;
-
un livello del reddito procapite degli abitanti
della provincia inferiore a quello
medio delle province del Mezzogiorno e con una tendenza, sempre
tra il 2000 e il 2006, a perdere
ulteriori colpi, portando
la BAT fra le aree
più arretrate del Mezzogiorno
-
un livello di competitività
territoriale che pone
la BAT all’ultimo posto
nella graduatoria delle
province meridionali, sia
a causa del dissolvimento
del tessuto industriale,
che a causa del mancato
decollo dell’economia dei servizi
-
una scarsa capacità delle
forze imprenditoriali,
sociali ed istituzionali di
promuovere progetti di
sviluppo sistemici, a fronte
delle notevoli e diversificate risorse territoriali e nonostante alcune iniziative
avviate nell’ultimo decennio (patto
territoriale, programma integrato territoriale,
piano strategico, ecc…).
Il Patto per lo Sviluppo della BAT può
essere l’occasione per invertire le tendenze
in atto, ma sono necessarie le seguenti
condizioni:
- promuovere una visione di sviluppo del
territorio e delle sue specificità fortemente
condivisa fra tutte le forze economiche,
sociali ed istituzionali presenti
sul territorio;
- promuovere progetti di sviluppo di valenza
privata, in grado di rafforzare la
capacità associativa delle imprese, di
affrontare insieme le grandi sfi de del futuro,
dalla ricerca alla formazione, alla
commercializzazione dei prodotti sui
mercati nazionali ed internazionali;
- promuovere progetti pubblici in grado di
rafforzare l’integrazione delle istituzioni
locali, nella realizzazione di infrastrutture
territoriali e servizi intercomunali, di
rafforzare l’integrazione con i territori
contermini, dall’area metropolitana barese,
all’area murgiana, all’area ofantina
lucana e campana, all’area del tavoliere
foggiano;
- promuovere progetti di collaborazione
territoriale su scala europea, con particolare
riferimento ai Balcani e al Mediterraneo
La programmazione europea 2007-
2013, entrata in fase di piena attuazione,
fornisce obiettivi specifi ci e risorse fi nanziarie
per promuovere tali progetti.
Segnaliamo, in particolare, i seguenti
programmi:
- il Programma Operativo FESR Puglia,
che prevede azioni per migliorare l’attrattività
dei territori, per renderli più competitivi,
sia sotto il profilo del miglioramento
delle infrastrutture e dei servizi,
ma anche azioni per la ricerca e il trasferimento
tecnologico, per l’innovazione e
l’internazionalizzazione delle imprese;
- il Programma Operativo FSE Puglia, che
prevede azioni per l’adattabilità dei lavoratori
e dei sistemi produttivi ai nuovi scenari
economici internazionali, per l’occupabilità
delle persone in cerca di lavoro,
per l’inclusione sociale delle fasce più
deboli della popolazione, per migliorare
tutto il sistema dell’istruzione e della formazione,
per promuovere la mobilità di
studenti e lavoratori in ambito europeo;
- il Programma di Sviluppo Rurale della
Puglia, fi nalizzato a migliorare la competitività
delle imprese agricole ed agroalimentari,
il miglioramento dell’ambiente
e dello spazio rurale, la diversificazione
produttiva e il miglioramento della qualità
della vita in ambito rurale;
- il Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico”,
che prevede azioni per modelli
integrati e di fi liera per le fonti rinnovabili,
il sostegno all’imprenditorialità
collegata alla ricerca, azioni per l’efficientamento degli edifici pubblici, azioni
per interventi sperimentali di geotermia
ad alta entalpia, azioni per promuovere
piccoli impianti energetici nelle aree naturali
protette;
- il Programma Operativo Interregionale “Attrattori culturali, naturali e turismo”,
che prevede azioni per valorizzare, rafforzare
e mettere a punto su scala sovraregionale
i fattori di attrattività turistica del
patrimonio culturale, naturale e paesaggistico,
a partire dai principali poli turistici;
- il Programma IPA, che prevede il sostegno
di azioni di cooperazione territoriale
europea per favorire i processi di integrazione
dei paesi dei Balcani, in fase di
preadesione all’Unione Europea;
- il Programma ENPI, che prevede il sostegno
di azioni di cooperazione territoriale
europea con i Paesi vicini, ovvero
confi nanti con l’Unione Europea, sia del
Mediterraneo che dell’Est Europa.
Questi citati non sono gli unici programmi
per sostenere processi di sviluppo
del territorio. Ve ne sono altri gestiti a livello
europeo o nazionale, che dalla ricerca all’ambiente, all’istruzione, alla cultura,
possono essere attivati con progetti di alta
qualità, in grado di promuovere collaborazioni
pubblico-private su scala europea e
nazionale.
La Provincia BAT, in collaborazione
con i Comuni e con le forze sociali ed economiche,
può svolgere un ruolo importante
per rilanciare lo sviluppo del territorio,
per promuovere il Patto per lo Sviluppo
della BAT.
Importanti sono, al riguardo, le funzioni
assegnate alle province da parte della legislazione
vigente sugli enti locali (Decreto
Legislativo 267/2000), anche alla luce della
recentissima riforma in materia di federalismo
fiscale (legge 42 del 5 maggio 2009).
Particolarmente rilevanti sono le funzioni
assegnate dallo Stato alle province
in materia di politica attiva del lavoro e
la delega operata dalla Regione Puglia a
favore delle province per la gestione della
formazione professionale, nell’ambito
del Programma Operativo FSE, succitato, per le quali la provincia BAT dovrà immediatamente
elaborare il Piano Attuativo
di formazione professionale 2010, se
vorrà iniziare a gestire la delega a partire
dal 1° gennaio 2010. Più in generale anche
la Provincia BAT sarà chiamata a fungere
da Organismo Intermedio per l’attuazione
delle misure previste dal Programma Operativo
FSE, per i quali compiti dovrà immediatamente
organizzarsi.
Al Presidente Francesco Ventola non
manca né la volontà, né le energie, vista la
sua giovane età, né la professionalità, vista
la sua provenienza dal mondo bancario, né
la competenza amministrativa, vista la sua
esperienza prima di assessore poi di sindaco
al Comune di Canosa, per fare da volano
di questa nuova fase di sviluppo che
tutti noi auspichiamo.
Al Presidente Francesco Ventola auguriamo
buon lavoro e assicuriamo il nostro
impegno di operatori e di cittadini per il
sostegno di cui potrà avere bisogno.
Emmanuele Daluiso
(Luglio 2009)
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