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INTERVISTA AL PRESIDENTE FRANCESCO SPINA
per un programma ambizioso ma realistico: “insieme” ne sarà più facile la realizzazione

Francesco Spina, sindaco UDC di Bisceglie, è il nuovo presidente della Provincia Barletta Andria Trani. È diventato presidente in rappresentanza di una coalizione di centrodestra col 58,9 % dei voti, mentre il suo avversario Pasquale Cascella sindaco di Barletta, si è fermato al 38,3%.
Quanto ai 12 consiglieri eletti, sette seggi sono andati alla maggioranza, quattro al centrosinistra e uno a Scelta Civica. Su 238 fra sindaci e consiglieri comunali, hanno votato in 230.
Abbiamo conosciuto Francesco Spina in occasione della rassegna “Libri nel Borgo Antico” che si svolge annualmente a Bisceglie e già allora ne avevamo ricevuto l’impressione di un sindaco cordiale, leale, operativo, ingredienti molto promettenti per chi si accinge a governare la provincia Barletta Andria Trani alla sua seconda tornata.
Se la prima, guidata da Francesco Ventola, ha tracciato il solco di una impostazione programmatica, questa di Francesco Spina dovrebbe segnare quella della realizzazione di molte di quelle premesse, una in particolare: il perseguimento dell’obiettivo di un maggior coinvolgimento delle culture infracomunali, perché ciò che appartiene ad un Comune, in fatto di storia, arte, archeologia, cultura e turismo in generale, possa appartenere anche alle altre, per rafforzare le comuni radici che legano fra di loro queste popolazioni. Non sarà un lavoro semplice, ma conoscendo l’uomo e il politico, abbiamo fiducia che egli cercherà di raggiungere questo obiettivo primario. Certo non da solo, ma con il consenso e il sostegno di tutti i consiglieri, dei componenti della Giunta, dei dirigenti e di tutto il personale dell’Ente provinciale più recente nella storia territoriale della nostra regione.
E così le province non sono state abolite, ma forse restano alcuni problemi di adeguamento alla nuova realtà operativa e gestionale così come delimitata dal governo centrale.
Non pochi. Il principale problema è quello degli inadeguati finanziamenti, alcuni dei quali scomparsi del tutto, quelli per esempio che assicuravano i servizi alle categorie più deboli, come il riscaldamento degli edifici scolastici o il trasporto dei disabili, competenze sottratte alle province, senza essere state delegate ad altri enti pubblici.
Va bene l’enunciazione del programma che in fondo rappresenta anche - in gran parte - la prosecuzione di pregressi impegni… Vorremmo ora porre l’accento sulle modalità operative per il raggiungimento degli obiettivi programmatici, sul personale per esempio…
A parte l’inadeguatezza delle risorse finanziarie per far fronte ai molteplici impegni di un’Amministrazione provinciale, la capacità realizzativa della struttura costituirà oggetto del mio più grande impegno. Sono consapevole che il successo del mio programma sarà in larga misura dovuto agli assessori e ai dirigenti.
Dalla loro competenza e dalla loro capacità operativa dipenderanno i successi del nostro progetto.
E dal punto di vista del funzionamento della macchina operativa?
Ci sono purtroppo sindaci che pagano lo scotto della loro inesperienza, mentre lei, che viene da un ricco collaudo sindacale…
Nella gestione di una provincia, come in quella di un Comune, ci sono pochi spazi per approfondimenti ideologici e dispute accademiche, mentre i problemi maggiori vengono in realtà dalla quotidianità.
In questo contesto è vero che la mia pluriennale esperienza sindacale mi gioverà nella conduzione della provincia.
Francamente, nelle sue intenzioni programmatiche, ci ha positivamente colpito l’invito a tutte le forze politiche ad una franca operosa collaborazione….
Un invito sincero e sentito ispirato da buon sento e voglia realizzativa.
“Insieme” sarà più facile almeno per i grandi obiettivi. I tempi che viviamo sono difficilissimi non solo per ciascun comune e nella realtà comunale nel loro complesso provinciale, ma anche in ambiti più allargati. Soprattutto a causa della ristrettezza delle risorse economiche. Per cui è veramente auspicabile che in questo contesto emergenziale ci sia il concorso di tutte le forze politiche per il raggiungimento di comuni obiettivi specialmente quando essi vertono non su aspetti ideologici, ma di carattere funzionale alla vita delle nostre popolazioni. La gente è stanca di parole, di promesse non mantenute, la gente pretende soluzioni concrete ai problemi seri, noi cercheremo di realizzare questo percorso, limitatamente, naturalmente agli ambiti decisionali di nostra competenza.
Quanto alla formazione della Giunta? Apprezzabile il suo tempestivo decisionismo, ma quanto ai criteri di scelta?
Ho cominciato con l’assegnare le deleghe più importanti cercando di privilegiare tutti gli esponenti della maggioranza, assicurando la più ampia rappresentanza possibile alle dieci città del territorio. Ho inoltre voluto garantire piena continuità con il percorso amministrativo intrapreso dal mio predecessore Francesco Ventola. L’incarico di vice presidente al consigliere Luigi Antonucci, oltre che alle sue qualità, è un doveroso riconoscimento alla città di Barletta.
… E la cultura? L’abbiamo spesso sentita parlare dell’impegno culturale, che non può limitarsi solo ad aspetti meramente storiografici, ma sulla necessità che si allarghi anche alle finalità di una amalgama storico-antropologica fra le diverse popolazioni che danno vita alla provincia.
Che la cultura possa essere un motore propulsivo della mia azione di governo non c’è dubbio e lo affermo con grande convinzione perché è un indirizzo che ho già sperimentato con successo come sindaco di Bisceglie, dove ho investito risorse che hanno prodotto il loro fecondo esito nel tempo.
Non mi addentrerò oggi su alcuni aspetti specifici di questa programmazione, che certo cercherò di realizzare in un contesto intercomunale, cominciando da una sensibilizzazione di base in ambito scolare.
Una delle prime polemiche sorte intorno alla sue iniziali decisioni, è quella relativa al “Progetto Garanzia Giovani”…, abbiamo apprezzato che abbia assunto subito una decisione sospensiva cautelativa…
Dopo aver acquisito il parere del Segretario Generale e alcune sollecitazioni aventi ad oggetto una verifica puntuale delle procedure in questione, ho espresso l’indirizzo agli uffici competenti al fine di procedere alla
sospensione del procedimento in oggetto a far data dal 31 dicembre 2014.
La sospensione costituisce un opportuno atto di tutela da parte della Provincia di Barletta Andria Trani, che consente di approfondire l’istruttoria e di evitare la proroga per un altro anno nell’ipotesi in cui emergano vizi
chiari che inficino la legittimità dell’intero procedimento.
Nel corso di una apposita seduta consiliare è stato esposto il suo programma ma già immaginiamo quanti ostacoli incontrerà nel corso del suo cammino…
Certo, l’ideale sarebbe quello di avviare una discussione aperta tesa a sviluppare un’ampia visione del governo del territorio che partendo dai Comuni, si inoltri poi in una articolata disamina che faccia il punto sul
Patto Territoriale, come sull’Area Vasta. Ma già mi prefiguro una serie di problemi piccoli e grandi che bisognerà affrontare giornalmente, e comunque in tempi brevi. Ma sono temprato alle difficoltà e le affronterò con animo sereno ma determinato.
Calato il sipario sul momento elettorale, varata la giunta ed enunciato il programma di maggioranza, quali nuove sfide l’attendono?
Innanzitutto i limiti della spesa, stante l’anemica disponibilità delle esigue risorse economiche per realizzare i nostri ambiziosi programmi.
Le sfide più impegnative? Frenare le perdite di posti di lavoro, il rilancio dell’attività turistica che non sia mero appannaggio di questa o quella città, ma di tutte e dieci in un comune ambizioso programma di rilancio operativo, una maggior attenzione alla valorizzazione dei nostri prodotti in esportazione, una strategia di collegamenti di più ampia portata istituzionale (cominciando dalle Regioni), il recupero di fondi europei (per quanto ormai ridotti al lumicino), la modernizzazione delle istituzioni cominciando da un contesto burocratico, localizzazione e promozione di attività anche intellettualmente produttive.

a cura di Renato Russo
(dicembre 2014)

Condivisione e coinvolgimento

Una Commissione speciale, composta da alcuni Sindaci e Consiglieri provinciali, che lavori alla stesura di una bozza di statuto da sottoporre al parere della Conferenza dei Sindaci ed all’approvazione del Consiglio provinciale.
È la proposta formulata dal Presidente della Provincia Francesco Spina, nel corso della seduta del Consiglio provinciale di Barletta Andria Trani.
Una proposta che ha incassato il parere favorevole e l’apprezzamento da parte di tutti i Consiglieri provinciali.
«Sempre in un’ottica di assoluta condivisione di questo nuovo percorso istituzionale, auspico che il nuovo statuto della nostra Provincia possa beneficiare del contributo propositivo di figure istituzionali autorevoli e competenti come i nostri Sindaci e Consiglieri provinciali - ha affermato il Presidente Spina -. Uno statuto che possa definire con precisione i ruoli e le competenze degli organi istituzionali del territorio, come il Presidente, la Conferenza dei Sindaci, il Presidente del Consiglio ed i Consiglieri provinciali con le rispettive deleghe».
Ed a proposito di deleghe, sull’argomento il Presidente Spina ha precisato: «aldilà degli aspetti prettamente formali, ho voluto attribuire le deleghe ai Consiglieri provinciali perché potessero essere coinvolti nell’azione di governo della Provincia, supportandomi con la loro esperienza ed il loro entusiasmo.
Nelle scelte compiute ho voluto privilegiare la più ampia rappresentanza possibile di tutte le dieci città e garantire continuità con il precedente percorso amministrativo».
Condivisione e coinvolgimento, dunque, le parole chiave di questa nuova esperienza amministrativa.
Non a caso il Presidente Spina ha infatti ribadito la sua proposta di «riconoscere il ruolo di Presidente del Consiglio provinciale ad un rappresentante delle forze politiche di minoranza».

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