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LA BAT E IL TURISMO CHE VERRÀ

La BAT è al quart’ ultimo posto nella graduatoria delle province italiane per competitività turistica. Concorrono
a questo risultato sia la debolezza di fattori strettamente turistici che la scarsa qualità del contesto territoriale. Lo scenario di crescita del turismo rimane positivo, ma serve una strategia di sviluppo di lungo periodo, una governance e progetti all’altezza della sfida.

I dati Euro*IDEES sulla competitività turistica della BAT
Sono stati diffusi in questi giorni da Euro*IDEES-Bruxelles due studi sul turismo che riguardano anche la Puglia e la provincia di Barletta Andria Trani. Il primo riguarda la competitività turistica delle regioni e delle province italiane, il secondo riguarda gli scenari di sviluppo al 2020 del turismo pugliese.
Il quadro che emerge per la Puglia e, in particolare, per la BAT non è dei più rosei.
Proviamo a riassumere alcuni dati e fare delle ulteriori considerazioni specifiche per la BAT.

La scarsa competitività turistica della BAT
La graduatoria prodotta da Euro*IDEES sulla competitività turistica delle regioni e province italiane è stata costruita su un gruppo di indicatori, alcuni di natura strettamente turistica, altri riguardanti il contesto territoriale.
La competitività turistica di una regione, più in generale di un territorio, esprime la capacità di un territorio di competere sui mercati nazionali e internazionali del turismo e quindi la capacità di attrazione di flussi turistici.
La competitività turistica tende a cambiare nel tempo, per cui un territorio deve saper migliorare e mantenere nel tempo la sua capacità competitiva, attraverso specifiche politiche in grado di mobilitare e coordinare soggetti pubblici e privati, in via diretta o indiretta coinvolti nel settore turistico.
Fatte queste premesse, dalle analisi Euro*IDEES emerge che la Puglia si colloca al terzultimo posto fra le venti regioni italiane e dopo una fase di miglioramento della sua competitività turistica, che ha interessato tutto il decennio 2000-2010, negli ultimi anni mostra segnali di arretramento, d’inversione di tendenza, ascrivibili soprattutto a fattori competitivi relativi alla qualità del contesto territoriale.
Per quanto riguarda la BAT, questa si colloca al quart’ultimo posto della graduatoria nazionale e il suo trend competitivo degli ultimi anni tende a peggiorare, per una negativa evoluzione sia del contesto territoriale che del settore turistico in senso stretto.

I dati sul turismo nel 2014 e nei primi mesi 2015
Il 2014 ha rappresentato per l’intera Puglia un anno di lieve flessione delle presenze turistiche, che sono diminuite dello 0,64%. A diminuire sono state però le presenze italiane (-1,70%), mentre quelle straniere sono aumentate (+4,11%), anche se in misura non sufficiente a coprire il negativo risultato delle prime.
Più promettenti sono stati i dati della BAT che hanno visto un incremento più rilevante degli stranieri (+5,92%) a fronte di una sostanziale stabilità degli italiani. Nel complesso la crescita di presenze turistiche è stata pari all’1,35%.
Il 2015, pur in un contesto nazionale che registra per il primo quadrimestre dell’anno un trend negativo, soprattutto per le presenze italiane, la Puglia sembra stia facendo meglio. I recentissimi dati diffusi dalla Regione parlano di un trend positivo tanto per le presenze straniere quanto per quelle italiane.
Non sono stati diffusi i dati relativi alle singole province, ma possiamo ritenere che - poiché il turismo dei primi mesi, sino a maggio, non è legato al mare, ma è piuttosto un turismo culturale, verde, d’affari - la BAT abbia usufruito positivamente di questo trend regionale. Guardando i trend dei singoli comuni della BAT, notiamo che nell’ultimo decennio, dal 2005 al 2014, i comuni più dinamici sono stati quelli di Canosa, Barletta e Margherita. In termini assoluti, il comune con le maggiori presenze turistiche nel 2014 è stato Barletta, con circa 80 mila presenze, seguito da Bisceglie con circa 70 mila e Trani con circa 60 mila. Dieci anni fa le differenze fra questi tre comuni erano irrilevanti poiché Bisceglie registrava circa 55 mila presenze, Trani circa 49 mila e Barletta circa 48 mila.

Gli anni della “grande recessione”
Negli anni della crisi economica, avviatasi nel 2008 e tuttora ancora non conclusa, soprattutto nel Mezzogiorno, viè stata una contrazione a livello nazionale di presenze turistiche italiane, mentre sono aumentate quelle straniere.
La Puglia è riuscita a reggere il peso della crisi e, pur a fronte di risultati contrastanti dopo il 2011, nell’insieme del periodo 2007-2014 ha visto aumentare non solo le presenze turistiche estere (+59,1%), ma anche quelle nazionali (+8,6%). Queste tendenze hanno riguardato in varia misura tutte le province pugliesi. Per quanto riguarda la BAT si registra un incremento complessivo di presenze pari al 26% circa, derivante da un incremento di presenze nazionali pari al 20,5% e di presenze estere pari al 46,3%.
La turisticità della Puglia ha continuato a fare progressi anche negli anni di quella che è passata alla storia come la “grande recessione”, ma i progressi che dovrà fare nei prossimi anni per diventare una vera e propria meta turistica, nel suo insieme e non solo per alcune sue località, sono ancora tanti. Attualmente il suo tasso di turisticità è poco più della metà di quello medio nazionale e quello della BAT è il più basso fra le province pugliesi, pari ad appena il 12% della media nazionale.

Gli scenari di crescita del turismo pugliese al 2020
Le analisi prodotte da Euro*IDEES evidenziano tre possibili scenari di crescita del turismo in Puglia nei prossimi anni, sulla base dei dati storici espressi tra il 1998 e il 2014.
Lo scenario di “crescita alta” prefigura al 2020 la possibilità che dagli attuali 13 milioni di presenze turistiche annue si arrivi a superare la soglia dei 18 milioni; lo scenario di “crescita media” ipotizza di superare la soglia dei 16 milioni, mentre quello della “crescita bassa” prevede che non venga superata la soglia di 14 milioni.
I risultati relativi alle analisi sulla competitività turistica delle regioni italiane e lo stesso coefficiente di determinazione statistico dei trend elaborati portano a credere che lo scenario di “crescita bassa” sia quello più probabile. Ma, ovviamente, le previsioni sono fatte per essere smentite e quindi c’è da augurarsi che questa previsione venga smentita, che si possa registrare una crescita turistica più sostenuta.

Una strategia pugliese per lo sviluppo turistico dei territori
Gli scenari prefigurati da Euro*IDEES dipenderanno sicuramente dalle dinamiche nazionali e internazionali del mercato turistico, ma dipenderanno anche dalle azioni messe in campo dalla pubblica amministrazione.
Gran parte delle responsabilità delle politiche turistiche dipendono dalle regioni, così come stabilito dalle modifiche costituzionali approvate dal Parlamento italiano nel 2001, c’è quindi da auspicarsi che la Regione Puglia riesca a mettere in campo una strategia adeguata di sviluppo turistico, in grado di puntare allo scenario di “crescita media”, se non a quello di “crescita alta”.
Utilizzare al meglio i fondi europei della programmazione 2014-2020 Le analisi di Euro*IDEES mettono in evidenza l’importanza per la Puglia e, in particolare, per la BAT di puntare ad azioni tese a migliorare il contesto territoriale, a creare le precondizioni di una competitività turistica sostenibile e duratura nel tempo. Le azioni prodotte al riguardo negli ultimi anni vanno in questa direzione, ma i risultati sembrano ancora insoddisfacenti.
Occorrerà migliorare le infrastrutture e i servizi rilevanti per il turismo, fra cui la valorizzazione e una adeguata gestione integrata degli attrattori turistici.
Poi occorrerà puntare a una maggiore presenza di turisti esteri e a una maggiore destagionalizzazione, nonché al miglioramento dell’offerta di ospitalità in linea con le tendenze della domanda turistica, così da renderla più produttiva.
Occorrerà anche puntare a favorire un più equilibrato sviluppo turistico a livello territoriale, poiché attualmente solo le prime località turistiche pugliesi totalizzano oltre il 50% delle presenze turistiche, e le prime venti località oltre il 70%. Gran parte del potenziale turistico regionale resta dunque inespresso.
La nuova programmazione europea 2014-2020 pone una significativa attenzione allo sviluppo del turismo, mettendo a disposizione risorse finanziarie di una certa rilevanza. Sarà necessario utilizzare al meglio tali risorse sulla base di una strategia chiara e progettualità coerenti.

Emmanuele Daluiso
Vice Presidente Euro*IDEES- Bruxelles

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