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UN CONTENZIOSO CON “L’ESPRESSO”
quando l’informazione non è al servizio della verità

Il settimanale “L’Espresso” ha pubblicato, un approfondimento giornalistico a firma del giornalista Tommaso Cerno, dal titolo “I Bat sprechi della Bat Provincia”.
L’articolo non si è mantenuto nei giusti limiti di una serena obiettività. La notizia consegnata al lettore, infatti, è accostata ad espedienti linguistici, ad un uso strumentale delle dichiarazioni raccolte in maniera frammentaria e sbrigativa, all’intento speculativo dei fatti riportati, tali da produrre un ulteriore significato che la trascende e da risultare, quindi, gravemente lesiva dell’immagine giuridico-istituzionale dell’ente, nonché dell’operato dell’intera struttura amministrativa della Provincia di Barletta-Andria -Trani.
Il giornalista che ha firmato l’articolo si è presentato in Provincia palesando l’intenzione di scrivere un approfondimento di ben altro tenore informativo sulla Provincia, che evidenziasse le notorie e, per certi versi innaturali, difficoltà connesse all’avvio di una complessa tecnostruttura di primo impianto, quale la Provincia di Barletta-Andria-Trani. Con questo spirito, ha dunque ottenuto e raccolto le varie interviste, poi utilizzate strumentalmente in maniera impropria.
Sempre nel merito di quanto riportato, la verità oggettiva, o anche solo putativa, non è stata rispettata in quanto, pur essendo, alcuni fatti, riferiti, veri, sono stati dolosamente o anche soltanto colposamente, taciuti altri fatti, tanto strettamente ricollegabili ai primi da mutarne completamente il significato.
Le stesse affermazioni rilasciate dal sottoscritto, dall’Assessore alle Finanze, dai Consiglieri provinciali e dal segretario Generale, seppur virgolettate, sono state utilizzate per fornire una rappresentazione distorta dei fatti nell’opinione del lettore.
Altri fatti, invece, quali l’assenza di iniziative rivolte ai cittadini o di piani per strade e scuole, sono assolutamente smentiti dai fatti.
Per non parlare poi delle evidenti contraddizioni sulla questione “fondi” trasferiti dalla Provincia di Bari, dapprima impiegati, secondo quanto riportato nell’articolo, per pagare “gettoni, stipendi e benzina” e poi non ancora a nostra disposizione.
Nel dettaglio di quanto scritto, occorre precisare che:

  • le opere di intervento realizzate sull’Istituto tecnico Agrario di Andria, che ospita la sede della Provincia, sono state finalizzate alla sola messa in sicurezza ed alla conseguente agibilità, in senso a-tecnico, dei locali, da adibire ad uffici, dell’ala est - ex convitto- inutilizzata ed in stato di abbandono;
  • quelli che nell’articolo vengono incautamente definiti “Bat Sprechi”, sono e devono a mio avviso essere considerati Batrisultati.
    La Provincia di Barletta-Andria-Trani, infatti, ha iniziato ad operare autonomamente con un pugno di Dirigenti, con proprio personale (poche decine di unità iniziali) e con propri - esigui - mezzi solo dal gennaio del 2010. Ed è comunque riuscita, lavorando in house, ad assicurare la piena operatività dell’ente anche attraverso l’adozione di atti fondamentali come lo statuto, il Contratto Decentrato Integrativo, l’adozione di numerosi regolamenti di Consiglio e di Giunta. Il contenimento della spesa è stato un obiettivo perseguito da subito mediante l’adozione di procedure e mezzi - come l’utilizzo della carta intestata su fogli normali, una sola auto blu di rappresentanza e di due auto di servizio -, che hanno consentito di ottimizzare gli stessi.
  • nel primo anno di attività sono state compiute numerose e tempestive iniziative a servizio del cittadino. Ne cito solo alcune:

    i programmi rivolti al mercato del lavoro, quali la Costituzione dell’OmL, il Protocollo d’Intesa con l’Università di Foggia ed il tribunale di Trani per tirocini formativi curriculari e post-laurea, l’Obbligo Formativo, la promozione del programma “Lavoro e Sviluppo 4”, l’adozione del piano di implementazione del Masterplan e la Carta dei servizi; ancora, la fornitura di oltre 1.400 postazioni scolastiche e numerosi progetti per i servizi attivi al cittadino quali l’apertura degli Uffici per le Relazioni con il Pubblico, i progetti “Life” e “Making it easy”, gli strumenti strategici per l’Occupazione nell’Industria del turismo, i SAC, i bandi pesca ed i progetti creativi. Contributi economici sono stati erogati in favore di settori trainanti quali il turismo, lo sport e la Cultura, oltre ad un’attenzione particolare nei confronti delle Politiche sociali, come dimostrano il progetto Mafalda, e l’istituzione dell’Osservatorio Sociale Provinciale e lo sportello Provinciale Impresa Donna.

  • a proposito della sala Consiliare, composta, secondo il giornalista da “banchetti in legno con voto elettronico da far invidia a Montecitorio, sala riunioni e bandiere d’ordinanza”, la stessa è stata allestita dalla Provincia madre di Bari, che si è altresì occupata della gara per gli arredi degli uffici del Presidente e del Segretario Generale.
  • quanto ai beni immobili rientranti nel patrimonio del nuovo ente, questi sono entrati nella disponibilità della Provincia di Barletta - Andria - Trani solo nel mese di dicembre 2010. Prima di tale data, erano sotto la responsabilità amministrativo-gestionale delle Province madri di Bari e Foggia, alla pari dell’attuale stato di abbandono dell’Istituto psico-pedagogico di Trani e della manutenzione delle scuole e delle strade di competenza provinciale.
  • la cosiddetta “Bat-Caverna”, ovverosia l’ufficio del Segretario Generale dott. Maria De Filippo, è in realtà un ufficio polifunzionale, che, proprio nell’ottica di una ottimizzazione dei costi, funge contestualmente da ufficio del Segretario Generale e da Sala Giunta. Non esistono, poi, lampade di design; le poltrone sono in finta-pelle, la libreria passante in truciolato, le tende in poliestere.
    Gli uffici amministrativi, invece, sono organizzati in funzione degli spazi esistenti (l’istituto è infatti un ex monastero), mentre i dipendenti dispongono di attrezzature - arredi idonei.
  • Il “trofeo” che lo stesso Segretario Generale tiene nel proprio ufficio altro non è se non una “dedica” che i dipendenti, quasi tutti trasferiti coattivamente dalle Province di bari e Foggia, hanno voluto regalarle, dopo i primi mesi di lavoro, in occasione del suo onomastico. Una dedica che riporto di seguito: “sfruttiamo questa occasione per dimostrarle il nostro sincero apprezzamento per il lavoro che quotidianamente svolge… sempre sul fronte e mai in trincea.. sempre armata in prima linea e mai… semplicemente a guardarsi i suoi uomini. E' apprezzamento per l’importanza e la crucialità del suo ruolo, un ruolo… vissuto più che semplicemente esercitato… sempre all’insegna della tenacia, caparbietà…determinazione…è l’apprezzamento per chi ha avuto la fortuna di conoscerla più da vicino…semplicemente per la sua persona. Santa Maria 2010. I Dipendenti Bat”.
    Personalmente, ho sempre nutrito enorme rispetto nei confronti del fondamentale ruolo ricoperto dalla stampa ma, sebbene non sia nel mio costume, quanto riportato da “L’Espresso” non ha fatto che esporre al pubblico ludibrio la Provincia e chi la rappresenta, fornendo ai lettori una realtà decisamente distorta ed “offendendo”, di fatto, la dignità dei circa 400 mila abitanti di questo territorio.
    Ci ritroviamo, evidentemente, di fronte ad un testo giornalistico del tutto denigratorio rispetto all’immagine dell’ente che, proprio per questo, abbiamo deciso di tutelare nelle sedi opportune e per il cui esito ci rimettiamo fiduciosi agli organi competenti.

    Con Delibera n. 62 del 14 luglio scorso, la Giunta provinciale di Barletta-Andria-Trani ha espresso la volontà di intraprendere tutte le azioni legali, sia in sede civile che penale, nei confronti della rivista settimanale “L’Espresso”, necessarie per tutelare la verità dei fatti e l’onorabilità, la reputazione e l’immagine dell’intera Amministrazione provinciale.

Francesco Ventola (settembre 2011)

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