Un piano scolastico per il futuro della BAT
In ordine a quanto si continua a scrivere commentando il recente
Piano di dimensionamento della Rete delle istituzioni
Scolastiche nella Provincia di Barletta-andria-Trani, è giusto il
caso di uscire dall’equivoco precisando che impropriamente, da
più parti, si persevera nell’imputare all’ente Provincia la realizzazione
nelle 10 città degli istituti Comprensivi, in luogo delle
Scuole dell’infanzia, primarie (elementari) e secondarie di primo
grado (Medie); da altri ancora, se ne auspica persino un intervento
correttivo da parte della Provincia.
Ebbene, questa competenza non ci appartiene affatto, riguardando
in via esclusiva l’ambito dei singoli Comuni, la cui autonomia
amministrativa, costituzionalmente garantita, è del tutto intangibile.
Il necessario coinvolgimento della Provincia scaturisce
dalla Legge Regionale n. 24/2000, che all’art. 27 ci ha demandato
l’incombenza della formulazione di una proposta di piano della
rete scolastica e dell’assistenza tecnica ed amministrativa ai Comuni
compresi nel territorio.
A detto compito, abbiamo assolto in pubblici incontri, durante
i quali, a più riprese, sono stati esortati i rappresentanti dei Comuni
a proporzionare nell’istituirli, il numero dei nuovi comprensivi
alla popolazione scolastica posseduta, nella misura di uno per
ogni cluster di 1.000 alunni circa, prefi gurandone persino la loro
realizzazione attraverso un percorso graduale, finalizzato a ridurne
l’inevitabile disagio. nel rispetto poi dell’atto d’indirizzo approvato
dalla Regione Puglia, la Provincia è stata semplicemente
il collettore delle 10 proposte comunali pervenute.
Vi confesso che mi riesce tutt’oggi non agevole comprenderne
l’utilità di questa riforma ordinamentale, tanto che spero possa
esserci da parte del nuovo governo nazionale di tecnici un serio
ripensamento. Personalmente, avrei preferito una riorganizzazione
alla tedesca, ove i ragazzi, tra Scuole Materne (Kindergarten) elementari (Grundschule) e Superiori (Hauptschule, Realschule e
Gymnasium) entrano nel mondo del lavoro od all’Università due
anni prima dei nostri, di conseguenza lo stipendio dei docenti è di
gran lunga superiore al reddito di molti pubblici dipendenti.
Sta di fatto che quest’anno il riordino comporterà certamente
esuberi per via dei Dirigenti Scolastici e dei DSga (Segretari)
perdenti sede, i cui ruoli vengono gestiti rispettivamente a livello
regionale per i primi ed a livello provinciale per i secondi; prima
d’ogni collocamento in mobilità, per loro mi appresto a richiedere
all’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia ed al Ministero
dell’istruzione dell’Università e della Ricerca, di valutare la possibilità,
su base volontaria, di utilizzare alcune unità nella dotazione
organica dell’istituendo Ufficio Scolastico Territoriale per la BAT
da allocarsi in Trani, di guisa da conferire dignità giuridica al sistema
scolastico della nostra Provincia. L’operazione, oltretutto,
dovrebbe essere favorita dal fatto che le Scuole Medie ed i Circoli
Didattici preesistenti verranno soppiantati dagli istituti Comprensivi,
ai quali dovrà essere attribuita, per la nostra provincia, una
nuova classifi cazione alfanumerica, riportante il BT iniziale.
Allo stato per le medesime ragioni, mi riesce altresì difficile
ipotizzare che il “Dell’aquila” di San Ferdinando di Puglia,
il “Lotti” di Andria, il Professionale “Bovio” di Trani, il Professionale “Cosmai” di Bisceglie, l’istituto per geometri “Nervi” e
l’industriale “Fermi” di Barletta, uniche Scuole Superiori della
BAT rimaste al di sotto della nuova soglia minima dei 600 alunni,
vengano private del Preside e del Segretario titolari.
Sarebbe il caso che si riflettesse sulla reale portata delle scelte
operate dalla Vi Provincia nel dimensionamento della Rete Scolastica,
che amplia concretamente l’offerta formativa nel territorio,
rendendola omologa alle vocazioni locali, per un orientamento
che le famiglie ed i ragazzi sicuramente apprezzeranno.