PRESENTATO
A ROMA L’ULTIMO LAVORO DEL SEN. FONTANA EDITO DALLA ROTAS
Nella splendida cornice della “Sala del Refettorio”, che
introduce a palazzo S. Mancuso, il quale ospita tra l’altro la
grande biblioteca della Camera, è stato presentato l’ultimo
libro edito dalla editrice Rotas, I grandi protagonisti del popolarismo
italiano: Sturzo, Degasperi, Moro del sen. prof. Sandro Fontana, per
molti anni direttore della “Discussione, già vice
presidente della Camera e vice presidente del Parlamento Europeo.
A introdurre
i lavori il dottor Gaetano Libia, tenace organizzatore della ristampa
unitaria dei tre saggi, che ha arricchito di una sua intelligente
prefazione.
Primo oratore della serata l’on. Ferdinando Adornato, presidente
Nazionale dei circoli liberali. E dopo di lui l’onorevole Carlo
Giovanardi ministro per i rapporti con il parlamento, Gianfranco Rotondi
presidente della Associazione Cristiana e l’on. Sandro Bondi
Coordinatore Nazionale di Forza Italia e lo stesso autore.
L’on. Adornato ha messo in evidenza che il testo, ispirato da
una visione moderata della politica, prendendo spunto da tre grandi
protagonisti del popolarismo italiano del Novecento, è però tutto
proiettato nel futuro, intanto per risarcire un passato offeso, quello
di un grande partito che dopo aver garantito cinquant’anni di
libertà e di democrazia, è scomparso dalla scena politica
senza un perché motivato, a parte i rilievi di cronaca. Ripercorrere
la storia di questi grandi protagonisti del polarismo italiano può quindi
aiutare - secondo l’oratore - a comprendere più in profondità i
motivi ispiratori di un’azione politica che ha segnato indelebilmente
e per mezzo secolo la storia di un Paese, e al tempo stesso a cercare
di salvare quel tanto di attuale che quei messaggi contengono per
i difficili tempi che stiamo vivendo.
Sulla politica morotea, sulla sua complessa talvolta incompresa “strategia,
dell’attenzione” verso il Partito Comunista, si è soffermato
il ministro Carlo Giovanardi, secondo il quale non è vero
che Moro fosse amico dei Comunisti, come lascerebbe intendere qualcuno
superficialmente. Moro aveva invece una visione di ampio respiro,
consapevole
che per una maturazione democratica del paese, fosse necessario
un progressivo avvicinamento al modello politico anglosassone,
del bipolarismo,
con due grandi partiti ad alternarsi al governo de Paese.
L’on. Sandro Bondi, non nascondendo le sue origini comuniste,
dopo aver dichiarato di sentirsi un cattolico-liberale, ha espresso
parole di ammirazione soprattutto per il pensiero di Aldo Moro che,
insieme a Berlinguer, cercò di realizzare una strategia
rivoluzionaria in un paese democratico.
La parte più suggestiva del grande statista di Maglie, secondo
Bondi, era la preparazione del processo democratico di semplificazione
del nostro sistema costituzionale. La sua morte purtroppo bloccò questo
iter, quello di condurre la nostra democrazia da un sistema di
governo imperfetto, ad un sistema democratico compiuto.
Il sen. Carlo Fontana, chiudendo i lavori della presentazione, e
ringraziando i numerosi ospiti presenti (fra tutti spiccava il presidente
Arnoldo
Forlani), raccoglieva in alcune considerazioni conclusive il significato
del suo percorso storico partendo dalle grandi intuizioni di Luigi
Sturzo, proseguendo nella narrazione delle difficili giornate del
dopoguerra affidate ad Alcide De Gasperi, per concludere con Aldo
Moro, alla ricerca
di risposte adeguate ai problemi della nostra democrazia, risposte
non astratte ma concrete.
Il senatore Fontana non è stato alieno dal formulare anche alcune
critiche all’attuale sistema, come quella che la selezione delle
classi dirigenti, anziché avvenire per meriti e per esperienza,
oggigiorno viene calata dall’alto, e certo non faciliterà un
miglioramento della qualità della vita politica né a
livello locale né a livello centrale. Così egualmente
pericolosa pare, al senatore, la estrema personalizzazione della leadership,
che ha avuto qualche momento di clamorosa espressione quando alcuni
governatori hanno proposto la formazione di liste a nome proprio. Terza
considerazione critica, l’avvertita carenza dei partiti, per
cui non ci sono più né regole, né programmi, né grandi
prospettive di alto profilo.
Il senatore ha concluso chiedendosi quale sia oggi il valore del
rapporto fra rappresentanti del popolo e suoi elettori. Molte altre
sono state
le riflessioni estremamente interessanti del senatore, ma come
fare a sintetizzarle in così poco spazio? Non resta che leggere il
libro edito dalla Rotas, alla quale - attraverso il suo esponente presente
all’incontro - non sono mancati numerosi apprezzamenti per la
qualità del prodotto editoriale.
Renato Russo (marzo 2005)
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