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Barletta a modo mio
In libreria una raccolta di poesie dialettali di Gino Garribba

Il professore Gino Garribba si dedica alla poesia dialettale, cultore della lingua in genere e dei dialetti in particolare, affermando che: per il più illustre e valoroso linguista che conosce dieci, cento lingue diverse, conoscere il proprio dialetto è un valore aggiunto!
Ritiene che attraverso il dialetto si può stabilire la storia e la provenienza dei diversi insediamenti verificatisi nella nostra Italia, scoprendo il significato di talune espressioni di difficile interpretazione tramandate attraverso le varie dominazioni straniere.
Sin da ragazzo è andato sempre alla ricerca e allo studio di nuovi vocaboli. Curioso per indole, ha sempre cercato di conoscere tutto ciò che suonasse nuovo al suo orecchio.

Caratteristico il dialogo fra due pescatori del rione S. Maria così da lui ascoltato:

“Wè V’ci, V’ci c’man ng’ nguadrubassm’ n’drungh
– n’drungh, jk m’ttarù funn’a chiazzadd… tan pi’ i sdruml e sdraml e dett funn!! –
Va’ bbun!”.

Anche questa piccola conversazione gli ha consentito un maggiore arricchimento per la sua conoscenza dialettale.
Da molti anni è membro della commissione per il vernacolo nel concorso indetto dalla signora Costantina Loscocco.
Più volte è intervenuto con le sue lezioni nelle scuole elementari, medie e superiori dove è riuscito a creare curiosità e interesse negli alunni, esortandoli a non dimenticare alcuni termini dialettali spiegandone l’origine e la loro storia. Alcune scuole, come l’ITIS di Barletta, ne hanno fatto oggetto di studio prendendo alcune delle sue poesie, studiandone il dialetto oltre a tradurle in lingua inglese e a pubblicarle su un sito internet, con l’intento di elogiare la satira e la volontà di tramandare ai posteri le memorie del dialetto e delle tradizioni.
Il prof. Garribba ha inoltre partecipato a molti concorsi classificandosi al primo posto con la poesia “Il pane di una volta” che rimane uno dei suoi capolavori.
Ogni poesia ha una storia e sono state spesso lette dallo stesso autore in varie occasioni e incontri. Meritevole elogio va dato al prof. Garribba per aver anche devoluto il premio, in denaro, “Cattedrale d’argento”, al Sindaco di Assisi per contribuire, dopo il terremoto in Umbria del 6 aprile 2009, al restauro della basilica, ricevendone ringraziamenti ed elogi.
Divertenti anche le sue esibizioni nella rappresentazione di alcune sue commedie dialettali interpretate al Teatro Curci, Circolo Unione e vari club, riuscendo a coinvolgere una platea assorta tra il divertito e il melanconico.
Ha saputo evocare immagini del passato restituendo loro vivacità, brio e materializzando nei suoi versi situazioni ormai ignorate.
Parte della ricca produzione dialettale è attualmente disponibile e raccolta (presso le maggiori librerie di Barletta) in un CD corredato dai testi delle poesie.
Questa sua produzione è stata anche patrocinata dal Comune di Barletta accompagnata da una lettera personale del sindaco ing. Nicola Maffei, nella quale egli elogia e ringrazia il prof. Garribba per il suo lodevole impegno augurandogli che questo suo messaggio possa essere ulteriormente compreso e altresì valorizzato più di quanto non lo sia già.

Note biografiche di Gino Garribba
Nato a Barletta nel 1919. Già noto professore di Educazione Fisica negli Istituti superiori, è conosciuto come uno dei più brillanti poeti in vernacolo barlettano.
Studioso dei dialetti locali, dal 1946 si dedica alla poesia dialettale che ritiene più espressiva ed efficace.
La sua numerosa produzione consta di oltre un centinaio di composizioni dedicate in massima parte agli amici in varie occasioni e circostanze.
Si è espresso anche in campo teatrale scrivendo alcune commedie in vernacolo come: “Il Sequestro”, “Bigotta e abbandonata” ed alcuni atti unici come: “Una ragazza all’antica”, “La vecchiaia è una carogna” e “Il calzolaio giudizioso” mettendo in risalto gli usi, i costumi ed il folclore locale.
Primo classificato nel Concorso Internazionale di poesia di Corato (1992) con la partecipazione di dodici nazioni:
Albania; Austria; Canada; Francia; Germania; Giappone; Grecia; Inghilterra; Italia; Malta; Svezia e Stati Uniti.

Nel 1997 vincitore del Premio Nazionale di Letteratura “LA CATTEDRALE D’ARGENTO” devolvendo il premio in denaro alla Città di Assisi in occasione del terremoto in Umbria.
Le sue poesie, velate di sottile umorismo, rappresentano, a volte, delle vere e proprie denunce non dimenticando, tuttavia, di esaltare con un pizzico di nostalgia, il valore delle antiche tradizioni locali.
Collabora attivamente, quale socio aggregato, alla Società di Storia Patria per la Sezione di Barletta.

(febbraio 2010)


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