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RESTAURATA LA CHIESA DI S. CATALDO. INIZIATI I LAVORI DI RESTAURO DELLA “CASA DEI MARINAI” ESEGUITI DAL RESTAURATORE BARLETTANO COSIMO CILLI

Si stava sbriciolando, s’è rifatta il trucco. Risorge San Cataldo. La chiesetta di Piazza Marina è stata restaurata da Cosimo Cilli. Tre mesi di lavoro. Che non poteva più essere rinviato visto che la chiesa era pericolante tanto che il Comune ha dovuto mettere le transenne perché pericolante. A gettare ossigeno nelle vene economiche del progetto di restauro è stata la Diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth. Si è parlato a lungo del restauro. Ma non c’erano fondi per i progetti di ristrutturazione. Adesso una fetta del patrimonio storico viene restituito a Barletta e non solo ai barlettani.
La chiesa è nota come la casa dei marinai. Le origini abbracciano un periodo molto ampio: dalla metà del XIII secolo, quando il nucleo originario del tempio di “S. Cataldo fora de mare” primo protettore della zona, fu edificato dalla marineria del quartiere a spese dell’Università, fino alla metà del XV secolo, nel 1450, anno in cui iniziano i lavori di ampliamento a cura del sovrano Ferdinando I d’Aragona e dell’Università di Barletta.
Il restauro, per il momento fatto solo sulla facciata esterna della chiesetta, è stato portato a termine nel rispetto dell’arte neoclassica originaria e cioè del “timpano” e della trabeazione. Sono state consolidate le parti pericolanti e sono state ricostruite quelle mancanti utilizzando gli stessi materiali originari: intonaci di polvere di marmo e grassello di calce, tinteggiature a calce. La pietra è poi stata pulita con impacchi di carbonato di ammonio. Interventi di consolidamento sono stati eseguiti anche sulle coperture dello stabile.
Si prende fiato, ma non è ancora il momento di esultare. Perché la chiesa non verrà aperta al pubblico prima del restauro della parte interna. Ma anche per questo c’è ottimismo. E si spera realizzato a breve.
La firma della “rinascita” di San Cataldo è dunque di Cosimo Cilli, un restauratore giovane, che ha già restaurato la facciata di San Pasquale e la chiesa del Purgatorio. Per la riuscita del restauro in prima fila anche il rettore della chiesa di San Cataldo, don Gino Spadaro che ha seguito i lavori con Cilli senza risparmiarsi e dando più di un suggerimento prezioso.
La ristrutturazione di San Cataldo va letta in un contesto di rilancio dell’intera piazza dove è stata restaurata Porta Marina, antico ingresso della città e, da poco, sede della caserma della Finanza. Risorge un altro pezzo del già risorto centro storico.

Nicoletta Donatelli (Ottobre 2003)

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