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FRANCESCO SAVERIO VISTA: storico appassionato e “polemico”
di Marina Ruggiero


Il 9 novembre del 1834 dal possidente Giuseppe Vista e Maria Costanza Procaccio nasce Francesco Saverio. Una vita dedicata alla “sua” Barletta prima come amministratore e poi come storico. Molti i documenti reperiti grazie al suo incarico comunale, mentre altre preziose informazioni le attinge dalla Biblioteca di famiglia, seguendo le orme paterne appassionato di storia locale.
Collaboratore del primo vero giornale locale “Il Circondario di Barletta” giornale amministrativo, commerciale, industriale, letterario, scientifico e politico di “principi liberali moderati” voluto dal tipografo ed editore Valdemaro Vecchi, che vide la luce nel 1871 e cessò le pubblicazioni nel 1876. Inoltre Francesco Saverio, nel 1872 entra a far parte della Società costituita dal brillante tipografo di origini romagnole, insieme a Luigi Vista e al canonico Giuseppe Ciccarelli. La società dura circa dieci anni e poi si scioglie “con piena soddisfazione e con plauso dei singoli componenti” come scriverà in seguito Vecchi.
Vista aderisce con entusiasmo anche all’altra impresa dell’editore Vecchi che, nel frattempo, da Barletta si è trasferito a Trani: la gloriosa “Rassegna Pugliese” (1884-1913) in cui “trovi pascolo ogni maniera di persone; in cui dal grave e ponderato lavoro fino all’immaginosa ed innocente novelletta, tutto concorra a procurare la santa voluttà di una buona lettura…”.
L’attenzione di Vista si sofferma spesso su singoli fatti di cronaca d’altri tempi: “Curiosità storiche” come lui stesso titola alcuni pezzi apparsi su “Rassegna Pugliese”. La sua attenzione si ferma così su argomenti vari ed epoche differenti: dai garibaldini a Barletta alle antiche pergamene cittadine, dalla nomenclatura delle strade della città riportate dal Catasto del 1809 a un’esecuzione di Giustizia del 1650, dalle processioni votive alla storia delle mura. Ma anche personaggi importanti come il letterato Di Leo, i medici Iacopo Bonaventura e Camillo Manlio, i pittori Cesare e Francesco Fracanzano, De Nittis, lo storico Loffredo vengono riportati alla ribalta e valorizzati negli scritti dell’appassionato storico. Corposo il suo apporto alla rivista quindicinale “Il Buon Senso” fondata da mons. Nicola Monterisi nel 1902.
Nel 1899 da alle stampe “Barletta prima e dopo il 1860” in cui, venendo meno al distacco proprio dello storico, lancia strali polemici e invettive anche se, come scrive nella presentazione, si sforza “d’imbastire quell’analisi… tra tempi vecchi e tempi nuovi, mettendo a confronto le condizioni economiche di prima e dopo il 1860… In tal modo anch’io, che non sono più che un atomo, credo di poter dimostrare di aver… intuito, che oggi non si aspira che al superfluo, ciò che è causa del presente disquilibrio”. In ogni caso questo testo di Vista risulta preziosissimo per la quantità di informazioni e note di costume su di un periodo tuttora poco studiato come il XIX secolo.
Michele Cassandro lo ricorda come “paziente e tenace raccoglitore di memorie patrie, che egli pubblicò in undici volumetti, dal titolo “Note storiche sulla città di Barletta”… Utili per larga messe di notizie e per la forma a tutti accessibile”. Questa resta l’opera più interessante e famosa dello storico barlettano ristampata, nel 1978, insieme al prezioso contributo del canonico mons. S. Santeramo su “Le chiese distrutte di Barletta”.
Francesco Saverio Vista muore il 7 luglio del 1919 lasciando diverso materiale inedito. Una parte delle opere è custodita nella locale Biblioteca comunale mentre altri scritti sono stati donati dai familiari alla Biblioteca De Gemmis di Bari.
Nel 1955 la cittadinanza gli intitolò la strada che da via R. Margherita conduce a via Canne.

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