PORTALE DI INFORMAZIONE E ATTUALITA' SU BARLETTA E DINTORNI
home | abbonamenti | archivio il Fieramosca | lettere al direttore | redazione | contatti

Cerca nel sito
Renato Virgilio - vita e opere di un musicista
 
  PERSONAGGI: RENATO VIRGILIO << torna alla scheda
Renato Virgilio a cinquant’anni dalla morte
“Bisogna andarsene dalla propria città per essere valorizzati…”

Il 27 agosto 1879 nacque a Barletta il pianista, direttore d’orchestra e compositore Renato Virgilio, deceduto in miseria a Wiesbaden il 27 giugno 1959. Il pianista Francesco Lotoro e il direttore d’orchestra Paolo Candido, entrambi barlettani, dopo oltre 15 anni di ricerca hanno ritrovato i documenti e le opere di Virgilio e nel 50esimo anniversario della Sua morte si apprestano a promuovere l’Arte di questo grande Musicista.

L’anno 2009 coincide con gli anniversari di nascita (130esimo anno) e morte (50esimo anno) del pianista, direttore d’orchestra e compositore barlettano Renato Virgilio.
Renato (al secolo Michele Ignazio) Virgilio nacque a Barletta da Francesco Paolo e Anna Maria  Napolitano il 27 agosto 1879, sesto di ben dieci figli.
Intraprese gli studi musicali sotto la guida del maestro barlettano Vincenzo Gallo (1861-1941) proseguendoli presso il Conservatorio S. Pietro a Maiella di Napoli sotto la guida di Paolo Serrao (1830-1907), primo musicista a diplomarsi in Composizione presso il Conservatorio napoletano.
A Napoli Virgilio compose diversi lavori di grande respiro orchestrale tra i quali Spettro d’Amore su versi di Lorenzo Stecchetti, il Preludio e Duetto Scena d’Amore e bellissime canzoni in dialetto napoletano (piccolo capolavoro, Risponne tu su versi di Achille Boccia). 
Trasferitosi con quasi tutti i suoi familiari a Milano ai primi del ‘900 (un solo fratello e suo padre rimasero a Barletta), fu molto attivo presso il Teatro Civico di Tortona ove nel 1901 diresse il Concerto di onoranza dedicato a Giuseppe Verdi, morto in quell’anno.
In tale occasione Virgilio eseguì un suo stesso lavoro sinfonico, Elegia (dedicato alla memoria dello stesso Verdi).
Nel contempo, in una lunga epistola spedita da Tortona chiese e ottenne dal poeta Giosuè Carducci di metter in musica il poema Lungi, lungi su l’ali del canto.
In quegli anni Virgilio ebbe modo di farsi notare non soltanto per il suo innato talento musicale e pianistico, le sue indiscusse capacità didattiche (ebbe numerosi allievi cantanti e pianisti, amò senza esser ricambiato una cantante tortonese di nome Maria sovente citata nelle sue epistole) e la bellezza delle sue opere riconosciuta da pubblico e critica ma anche per il suo carattere difficile e permaloso che sovente gli procurò attriti e dissidi con artisti, cantanti lirici e impresari teatrali.
A Milano Virgilio ebbe modo di conoscere la frenetica vita culturale e artistica del capoluogo lombardo; maturò particolare predilezione per l’opera di Gabriele D’Annunzio (1863-1938).
In una sua epistola scritta da Milano nel 1904, racconta a suoi amici piemontesi la disperazione nel riuscire a procurarsi il denaro sufficiente per pagarsi un biglietto della prima rappresentazione de La Figlia di Iorio.
Riuscirà nel suo intento e scriverà fiumi di lodi per il celebre Poeta.

Le mie sorelle o fratelli sono tutte a Milano: mio padre a Barletta, ove spero di vederlo questa prossima Primavera, quando verrò da Voi
 (lettera di Virgilio scritta da Engelberg, Germania)

Nel 1903 ritornò per alcune settimane a Barletta a ritrovare i suoi parenti.
Fu proprio in quegli anni che Virgilio compose il suo capolavoro ossia l’opera in due atti Jana (sottointitolata Scene sarde) su libretto di Salvatore Aliaga, pseudonimo dello scrittore milanese Alberto Colantuoni (1880-1959), messa in scena al Teatro Dal Verme di Milano il 2 dicembre 1905 sotto la direzione del grande direttore d’orchestra Tullio Serafin.
L’opera (ambientata in Terra di Gallura a cavallo tra il XIX e il XX secolo) ricevette ampio e meritato consenso di pubblico e critica, successivamente replicata con grande successo al Teatro Adriano di Roma, al Petruzzelli di Bari, a Tortona, a Novi Ligure (ivi, Virgilio si rese protagonista di uno spiacevole episodio in conseguenza del quale, dopo il primo atto, si rifiutò di proseguire l’opera), a Bologna e nel 1913 a Barletta, direttore l’Autore medesimo.
Jana entrò in numerosi cartelloni teatrali del primo Novecento, accostata ad altri celebri capolavori del Verismo operistico italiano di Pietro Mascagni (1863-1945) e Ruggero Leoncavallo (1857-1919) nonché divenne autentico cavallo di battaglia di celebri cantanti dell’epoca come Carmen Melis, Emma Carelli, Aristide Anceschi, Renzo Minolfi, Giuseppe Taccani, Alfredo Tedeschi.
Il successo dell’opera varcò i confini nazionali; in un’epistola del 24 marzo 1906 Virgilio scrive entusiasta ai suoi cari di apprestarsi a partire per Berlino e Stoccolma dove sono previste numerose esecuzioni della sua opera.
Alla rappresentazione romana di Jana era presente il Granduca Karl Theodor il quale propose a Virgilio di trasferirsi in Germania sotto la sua protezione. In Germania, Virgilio si perfezionò con il celebre compositore Max Reger (1873-1916), intraprendendo una solida carriera di pianista e direttore d’orchestra nonché effettuando numerose tournèes dal 1915 al 1925 in Germania, Svizzera, Cecoslovacchia, Austria, Ungheria.
Non perse mai i contatti con i suoi parenti; una fitta corrispondenza da Berlino rivela molta nostalgia della sua terra ma anche notevole disappunto per diverse incomprensioni ricevute in Italia.

…ovvero io da parecchio non usavo nel mio bel cielo d’Italia, compositore acclamato, speranza della Patria…matrigna! Sì, è proprio vero: bisogna uscire dal proprio paese per poter vivere, per essere stimati, per poter prepararsi una vecchiaia tranquilla […]; e non vale, nel nostro bel paese, il talento, il genio, l’ingegno
(lettera di Virgilio scritta da Saarbruecken, Germania)

Stabilitosi a Berlino (ivi nel 1936 fu eseguita con gran successo la sua romanza per tenore e orchestra Addio a Venezia, cantata dal celebre Nino Piccaluga) e successivamente a Wiesbaden, Virgilio intraprese una intensa attività didattica; ebbe numerosi allievi pianisti e cantanti lirici e fu pianista accompagnatore di celebri cantanti come Enrico Caruso (con quest’ultimo effettuò una tournèe negli Stati Uniti), Beniamino Gigli, Toti Dal Monte, Boris Christoff, Mariano Stabile.

…A Milano non mi farò neanche vedere, cioè non darò l’onore della mia presenza a quei parecchi farabutti che reggono le sorti di quei poveri disgraziati artisti e maestri di musica
(lettera di Virgilio scritta da Saarbruecken, Germania)

Durante la Seconda Guerra Mondiale rimase in Germania dove la disfatta militare tedesca portò con sè, tra l’altro, gravissimi problemi sociali oltre a dissesti finanziari personali del musicista.
Rimasto praticamente senza sostentamento economico e in condizioni precarie di salute, Virgilio tornò a Barletta ritrovando suo fratello rimasto a Barletta e tanti suoi amici di vecchia data.
Prima di ripartire per la Germania, il maestro barlettano Antonio Gallo (1880-1951) gli consegnò una cospicua somma in denaro.
Morì il 27 giugno 1959 a Wiesbaden mentre era intento a comporre l’opera La Morte del Re (rimasta incompiuta), anch’essa su libretto di Colantuoni.
Alcuni giorni dopo la sua morte, il Comune di Barletta, informato dai parenti del Virgilio, affisse un manifesto commemorativo.
Di Virgilio rimangono numerosi lavori sinfonici, pezzi pianistici, un arrangiamento orchestrale di Zazà di R. Leoncavallo, Lieder per canto e pianoforte e naturalmente il suo capolavoro: Jana
Insieme al direttore d’orchestra barlettano Paolo Candido siamo riusciti in oltre 15 anni di ricerche a ritrovare la quasi totalità delle sue opere, il suo carteggio epistolare, cospicuo materiale fotografico e le cartoline che amava spedire da ogni hotel presso il quale alloggiava durante le sue tournèes.
È in corso d’opera una dettagliata biografia del Virgilio; inoltre, saranno eseguite e registrate le sue opere musicali così come sarà organizzata una Conferenza sul Musicista barlettano.
Abbiamo inoltre istituito il Comitato promotore per il 50esimo anniversario della morte di Renato Virgilio; la sua vita, finita nelle ristrettezze economiche e lontano dalla sua città natale ma altresì le sue opere di grande livello e ispirazione creativa ci hanno convinti a ricordare e commemorare questo grande e sfortunato maestro barlettano.
L’entusiastica adesione al Comitato promotore di numerose personalità di Barletta, Bari, Milano, Wiesbaden, Berlino, Parigi ci ha dato ulteriore sprono a continuare l’opera di promozione dell’arte di Virgilio.
Siamo già al lavoro perché venga reso al Virgilio il massimo onore possibile; che non è già quello della semplice commemorazione o della dedicazione di una via cittadina (gesti comunque significativi) ma della esecuzione pianistica, cameristica, sinfonica e teatrale dei suoi lavori.
È questo il più grande omaggio che possa rendersi a un Musicista.
Nessun cenno è arrivato dalle istituzioni comunali; un incontro loro insistentemente richiesto da molti mesi è rimasto tuttora disatteso.
Non dispero, naturalmente; ma è impressionante constatare come lo scomparso giornalista Alfredo Giovine lamentasse su La Gazzetta del Mezzogiorno dell’8 novembre 1989 il silenzio della città nei riguardi di un suo grande concittadino e, 20 anni dopo, noi si debba confermare la medesima indifferenza.
Quest’ultima, semmai, aggravata dal fatto che oggi è stato compiuto un enorme lavoro di ricerca, recupero e promozione del Musicista barlettano; impresa obiettivamente impensabile 20 anni fa.
Non resta che augurarsi che, malgrado tutto, il nostro lavoro intrapreso su Renato Virgilio riceva nel corso dell’anno la giusta attenzione e, soprattutto, le risorse umane e finanziarie perché l’anniversario del Virgilio non passi inosservato ma si svolga nello spessore artistico-musicale che l’opera di questo illustre concittadino merita.
Mi sia permessa un’ultima considerazione, da addetto ai lavori e maturata dopo che sia io che Paolo Candido abbiamo pressoché completato lo studio delle sue opere pianistiche, cameristiche, sinfoniche.
Non siamo alle prese con una delle tante curiosità musicali: qui siamo dinanzi a un grande, grande Musicista capace di scrivere pagine di bellezza inarrivabile.

Francesco Lotoro, Pianista, Autore dell’Enciclopedia discografica KZ MUSIK (gennaio 2009)

<< vai all'indice del canale

© 2003 - Editrice Rotas Barletta. Tutti i diritti sono riservati.