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  PERSONAGGI: ANTONIO SCOMMEGNA << torna alla scheda

Barlettano, già professore emerito dell’Università dell’Illinois di Chicago
La scomparsa del prof. Antonio Scommegna
DAI PRIMI ANNI CINQUANTA NEGLI STATI UNITI
Allievo di Pincus, come il maestro, pioniere della pianificazione delle nascite, scopritore di
un meccanismo di rilascio del progesterone a scopo contraccettivo

È deceduto a Chicago, all’età di 86 anni, il prof. Antonio Scommegna, uno scienziato che ha lasciato una traccia indelebile nel campo della ricerca in tema di endocrinologia riproduttiva.
Era professore emerito dell’Università dell’Illinois di Chicago. Nato a Barletta nell’agosto 1931, a soli 22 anni si laureò in Medicina e Chirurgia nell’Università di Bari con una tesi sperimentale sugli estrogeni della placenta. Era tra gli allievi del prof. Nicola Damiani il quale gli consigliò di partecipare al concorso per la borsa di studio “Fulbright” destinata agli studenti italiani che volessero completare la preparazione professionale negli Stati Uniti. Antonio Scommegna vinse la borsa di studio e si trasferì nel New England Hospital di Boston dove ebbe un maestro eccezionale: il prof. Gregory Pincus che per primo ebbe la geniale intuizione della somministrazione di progesterone alle donne per il controllo delle nascite.
Antonio Scommegna non rientrò più in Italia perché richiesto dal Dipartimento di ricerche sullo sviluppo umano del Michael Reese Hospital di Chicago nel quale dopo qualche anno divenne direttore. Qui ebbe modo di sviluppare la sua ricerca con risultati che lo imposero all’attenzione del mondo scientifico internazionale.
Quindi il matrimonio con la signora Lill dalla quale ha avuto tre figli (Paola e i gemelli Frank e Roger, come il papà e il fratello).
Professore di ruolo di quella Università, cominciò a girare il mondo per illustrare la sua ricerca sul progesterone e rappresentare, lui, italiano, l’Università statunitense in congressi e seminari scientifici internazionali.
La sua attività didattica e scientifica (appena trentottenne direttore della Clinica Ostetrica dell’Università dell’Illinois) è durata oltre trent’anni, ma il prof. Scommegna, pur lasciando l’insegnamento per raggiunti limiti d’età, non ha mai interrotto la ricerca scientifica. È ancora oggi utilizzata in tutto il mondo la sua scoperta di un meccanismo di rilascio del progesterone e altri ormoni nella cavità uterina, senza estrogeni (il cosiddetto ius) a scopo contraccettivo.
Numerosi e importanti i riconoscimenti internazionali. Tra l’altro Scommegna è stato componente della Commissione O.M.S., l’organizzazione mondiale della Sanità a Ginevra per la pianificazione mondiale delle nascite. Ha ottenuto la prestigiosa medaglia “Franklin” per la ricerca, è stato insignito del “Resolv” per gli studi sull’infertilità, è stato incluso nell’elenco dei “Top Doctor” negli anni tra il 1993 e il 1997, è stato per anni nel comitato scientifico di importanti riviste mediche e di prestigiose istituzioni scientifiche.
È stato più volte in Nepal, in India, chiamato dai governanti di quei paesi, per cicli di conferenze sul controllo e pianificazione delle nascite. Nello scorso mese di ottobre l’Università dell’Illinois ha organizzato in suo onore un simposio sui progressi scientifici nel campo della endocrinologia riproduttiva, nel corso del quale illustri luminari della materia, in gran parte suoi allievi, hanno riferito l’esito delle ultime ricerche sulla gestione chirurgica di endometriosi, sulla trombofilia, sulla gestione delle gravidanze, sulla sindrome dell’ovaio policistico, sulla malattia pelvica. In quella occasione la prof. Sandra Carson direttore della Divisione di endocrinologia riproduttiva della Brown University ha illustrato la carriera didattica e scientifica di “Tony Scommegna”.
Alla sua scuola si sono formati professori e ricercatori che oggi operano in ogni parte del mondo. Questi allievi hanno creato e, ovviamente finanziato, a Chicago una Fondazione intitolata al suo nome per la ricerca nel campo ginecologico.
Per me è ancora vivo il ricordo dell’emozione con la quale il papà di Scommegna, il prof. Francesco Paolo, storico corrispondente dalla Gazzetta, esprimeva nelle lettere dagli Stati Uniti dove si recò per la prima volta in visita al figlio, e nelle quali insieme con l’orgoglio di padre per il figlio già famoso nei primi anni Sessanta, esprimeva le sensazioni che gli provocano la scoperta di un mondo nuovo, persino nella descrizione di ricorrenti temporali.
Antonio Scommegna, ha lasciato, tra le sue ultime volontà, quella di essere cremato, disponendo che le sue ceneri riposino a Barletta accanto alle spoglie dei suoi genitori e del fratello Ruggero, che Barletta ricorda quale illustre pediatra oltre che cultore delle tradizioni, degli usi della sua città e del dialetto di cui ha lasciato traccia in numerose raccolte poetiche.

Michele Cristallo
(aprile 2017)
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