calendario 2007
FATTI
E PROTAGONISTI DELL’OTTOCENTO
A BARLETTA Il calendario storico, omaggio agli
abbonati del Fieramosca, per ricordare i primi vent’anni
di vita della nostra casa editrice.
Ricostruite le biografie di 24 personaggi che, più degli altri
attori del loro tempo, hanno contribuito a segnare un’epoca
l calendario che la nostra casa editrice ha stampato
quest’anno per ricordare i suoi primi vent’anni di vita,
si riferisce ad un periodo storico non ancora adeguatamente approfondito
nella ricostruzione dei suoi fatti e dei suoi personaggi, l’Ottocento.
Quanto agli avvenimenti, non sono ricostruiti tenendo conto della
successione delle date, cronologizzate dal 1800 in poi, ma ricordando
le singole giornate. Così, per spiegarci meglio, al 1° gennaio è riportata
la data del 1870, quando Valdemaro Vecchi fondò a Barletta
la prima Biblioteca Circolante Popolare Pugliese; al 2 gennaio la
data del 1873, giorno in cui nacque Raffaele Girondi; al 3 gennaio
la data del 1858, quando fece la sua comparsa per la prima volta
un francobollo in Italia, e precisamente il famoso “rosa”,
stampato dal Poligrafico del Regno di Napoli. E così via.
Quanto ai personaggi sono 24; ne sono riportate le biografie (con
relativa fotografia), due per ciascun mese. Ed eccoli riportati in
ordine alfabetico: Francesco Saverio BALDACCHINI, Achille BRUNI,
Carlo CAFIERO, Pietro CAFIERO, Giovan Battista CALÒ, Francesco
CONTEDUCA, Giuseppe CURCI, Beniamino DE FRANCESCO, Raffaele DE GENNARO,
Filippo DE LEONE, Giuseppe DE NITTIS, Geremia DI SCANNO, Giovanni
ESPERTI, Mauro GIULIANI, Domenico LACERENZA, Sabino LOFFREDO, Troiano
MARULLI, Antonio NANULA, Francesco PAOLILLO, Simplicio PAPPALETTERE,
Federico SANTACROCE, Francesco SPONZILLI, Valdemaro VECCHI, Francesco
Saverio VISTA.
Questi personaggi, però, nel calendario non sono riportati
in ordine alfabetico, ma per ordine di nascita: così viene
prima Troiano Marulli (1774), poi Raffaele De Gennaro (1777), Antonio
Nanula (1780), Mauro Giuliani (1781) e così via. Naturalmente
non sempre è stato semplice fare delle scelte, inserire alcuni
a danno di altri esclusi che pure hanno illustrato la storia della
loro città come Tommaso Passero o Giuseppe Gaetano Ricco.
Per quanto riguarda l’incidenza delle attività da essi
svolta, non abbiamo fatto alcuna discriminazione. Sono infatti presenti
due architetti (Federico Santacroce e Francesco Sponzilli), un docente
(Francesco Paolillo), una medaglia d’oro al Valore Militare
(Francesco Conteduca), quattro militari (Raffaele De Gennaro, Giovanni
Esperti, Domenico Lacerenza, Troiano Marulli), due musicisti (Giuseppe
Curci e Mauro Giuliani), un medico (Antonio Nanula), quattro pittori
(Giovan Battista Calò, Beniamino De Francesco, Giuseppe De
Nittis, Geremia Di Scanno), tre politici (Francesco Saverio Baldacchini,
Carlo Cafiero, Pietro Cafiero), un religioso (Simplicio Pappalettere),
uno scienziato (Achille Bruni), tre storici locali (Francesco De
Leone, Sabino Loffredo, Francesco Saverio Vista), un tipografo-editore
(Valdemaro Vecchi).
Qualche nome potrà forse indurre a perplessità, perché finora
poco conosciuto come Valdemaro Vecchi, il quale portò a Barletta,
dal Nord, la sua arte tipografica, ben presto imponendosi come il
miglior tipografo di Puglia e Basilicata, contribuendo - con le sue
riviste e le sue pubblicazioni - a creare a Barletta, e nel Circondario,
una vera pubblica opinione, fin allora inesistente. Per un secolo
i barlettani lo hanno del tutto ignorato. Oggi che un approfondito
studio lo ha riportato alla luce, sapranno essi esserne orgogliosi
allo stesso modo dei tranesi?
Anche se si tratta di protagonisti dell’Ottocento barlettano,
non tutti i personaggi riportati nell’elenco sono adeguatamente
conosciuti. Qualche anno fa infatti conducemmo una mini-inchiesta
su quanti conoscessero Achille Bruni. Ebbene su 90 barlettani di
cultura medio alta, solo tre seppero dirci di chi si trattasse, e
per giunta uno era anche appartenente alla stessa categoria professionale
del nostro personaggio, cioè era un agronomo. Gli altri ricordavano
però l’esistenza di una strada che portava il nome.
E ora qualche cenno statistico. Sul calendario sono riportati, oltre
ai luoghi e i dati di nascita e di morte, le generalità dei
genitori, nonché l’età della loro scomparsa.
Ma a parte Vecchi, che veniva dal Nord, molti altri sono i barlettani
illustri poco noti ai loro concittadini. Essi ricordano solo quando è stata
loro dedicata una strada, come il caso dei quattro militari di carriera
che hanno dato lustro alla città con le loro imprese. Prendiamo
ad esempio il generale Raffaele De Gennaro; egli attraversò i
campi di battaglia di mezza Europa scansando innumerevoli pallottole
nemiche, e poi venne a morire a Barletta, durante una vacanza per
i postumi di una banale caduta da cavallo sul basolato di via della
Selleria, davanti alla statua di Eraclio.
Quanto all’età, abbiamo due ottuagenari (Francesco Conteduca,
scomparso a 86 anni e Francesco Saverio Vista a 85), e quattro settuagenari
(Francesco Saverio Baldacchini, 79; Domenico Lacerenza 78; Sabino
Loffredo 77; Pietro Cafiero 75). Molto più alta sarà la
durata della vita dei protagonisti del Novecento, dove conteremo
oltre dieci ottuagenari.
Quanto ai più giovani, a lasciarci prematuramente saranno
in tre: lo storico Filippo De Leone (appena trentenne), il generale
Raffaele De Gennaro (a 39 anni), il grande pittore Giuseppe De Nittis
(a 38 anni).
Le categorie più rappresentative sono quelle degli storici
locali (Filippo De Leone, Sabino Loffredo e Francesco Saverio Vista),
dei pittori (Giovan Battista Calò, Beniamino De Francesco,
Giuseppe De Nittis e Geremia Di Scanno) e dei militari (di cui abbiamo
già detto).
Un solo sacerdote protagonista dell’Ottocento (Simplicio Pappalettere)
a fronte di quattro che illustreranno invece il Novecento.
Ci auguriamo che questo calendario storico, che è stato pensato
e realizzato soprattutto per le nostre scuole, contribuisca ad una
più approfondita conoscenza della nostra storia, perché duole
constatare come molti barlettani siano insensibili alla importanza
della città. E poi rivendichiamo l’orgoglio di essere
capoluogo di provincia e ci rammarichiamo che altre due città condividano
con noi questo primato! Raffaella Delpiano (gennaio 2007)
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