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  PERSONAGGI: MICHELE GENOVESE << torna alla scheda

Meridiane, tradizioni, luoghi, radici e linguaggi
Betti e Piripicchio: scambio di culture fra Urbino e Barletta

Il progetto “Meridiane. Scambi di culture radici e linguaggi” è un progetto didattico di ricerca sull’identità dei luoghi, realizzato per il biennio magistrale di “Comunicazione, design ed editoria” all’Isia di Urbino.
La ricerca nasce dall’esigenza di rappresentare e valorizzare nel contesto moderno i luoghi con le sue identità e sfaccettature. Ma di cosa è fatta l’identità di una città oggi? Quali sono gli elementi che la compongono? Tantissimi sono gli aspetti che concorrono alla sua definizione, soprattutto oggi che viviamo in sistemi urbani sempre più complessi e articolati. Ma ci siamo dati questa risposta: l’identità di un territorio è un insieme organico di vissuti tra presente e passato, dunque dipeso dalle persone e dalle storie che lo abitano e lo hanno abitato.
Alla ricerca si aggiunge un valore nuovo quando i luoghi da analizzare e mettere a confronto diventano due, soprattutto se si tratta di due città molto distanti tra loro in termini geografici, storici e culturali. Abbiamo scelto Barletta e Urbino perché sono le città che abbiamo vissuto di più e alle quali siamo maggiormente legati.
L’obiettivo del progetto è di innescare uno scambio culturale volto alla valorizzazione dei patrimoni locali in seguito all’appiattimento di un contesto moderno globalizzato e uniformato.
Il folclore e l’arte popolare è il tema scelto affrontato nella ricerca, poiché guarda da vicino le identità dei popoli. Il teatro, con le canzonette di strada e le poesie in vernacolo dei commedianti locali rappresentano gli unici mezzi che le persone, dopo la seconda Guerra Mondiale, avevano per uscire da una situazione fortemente caratterizzata da miseria e umiliazione.
Nella seconda parte di ricerca abbiamo effettuato invece un parallelo tra due personaggi chiave nel panorama artistico locale del Novecento, identificati nelle figure di Bruno Betti per Urbino e Michele Genovese
(in arte Piripicchio) per Barletta, poco conosciuti in Italia e attualmente quasi dimenticati nelle rispettive città. Dare voce a questi personaggi significa farli rivivere nei ricordi delle persone che li hanno incontrati e metterli a disposizione oggi significa attivare una conoscenza collettiva del nostro paese.
Essi sono i rappresentanti ufficiali dei due luoghi in quanto racchiudono al loro interno scenari, immaginari, trascorsi comuni.
Raccogliere memorie su Michele Genovese è stato per noi - giovani barlettani emigrati per lo studio per rincorrere i propri interessi futuri - un ritorno immersivo alle nostre radici, scavando nel passato delle generazioni precedenti alle nostre, come un nipote che ascolta interessato le storie di suo nonno.
Il progetto si è infatti arricchito grazie al prezioso contributo di diversi personaggi che abbiamo direttamente coinvolto attraverso una serie di interviste e colloqui informali. Citiamo e ringraziamo in particolare l’associazione culturale Pro Urbino - che si è rivelata fondamentale nella ricostruzione della vita umana e artistica di Bruno Betti - Renato Russo, Gino Pastore e Lino Angiuli per il loro apporto alla ricerca su Michele Genovese.
L’oggetto libro diviene così sia mezzo catalizzatore e raccoglitore di memorie, testimonianze e aneddoti, che strumento per rendere esplicito un dialogo mai esistito tra due personaggi appartenenti a due contesti sociali
e culturali diametralmente opposti.

Francesco Delrosso e Saverio Rociola
(ottobre 2014)

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