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Quella maledetta voglia di vincere, Il romanzo del giovane Pietro Mennea
 
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Mennea day

Acquafredda, Gambatesa e Damato. Le testimonianze dei tre staffettisti della 4x100

QUELL’INCONTRO CHE NON C'È MAI STATO

Pietro MenneaLa mitica 4x100 era costituita, oltre che da Mennea, anche da Acquafredda, Gambatesa e Pallamolla (talvolta ne facevano parte anche Damato, De Fidio o Martucci).
Riportiamo il contributo di tre di questi vecchi compagni della fantastica staffetta che nel ‘69 non fu mai sconfitta in Puglia, e il 6 luglio a Roma, all’Acqua Acetosa (Trofeo Brevin) stabilì il nuovo primato pugliese (Pallamolla, Acquafredda, Gambatesa e Mennea) col tempo record di categoria di 44”1.
Purtroppo quella straordinaria stagione di successi si interruppe dal 1970 quando Mennea cominciò a gareggiare a livelli nazionali e quindi la federazione gli affiancò altri nomi.

La staffetta 4x100: in alto Mennea e Acquafredda, in basso Pallamolla e Gambatesa


Quanti ricordi, in quegli anni nei quali abbiamo gareggiato insieme nella staffetta, io, Pallamolla, Gambatesa e Mennea, specialmente nel mitico 1969: 28 maggio a Bari per la coppa Italia (45”2), il 1° giugno a Bari per i campionati provinciali assistenti (44”8), il 22 giugno per la Coppa regionale a Molfetta (44”5), il 6 luglio la finale nazionale di Coppa Italia allievi all’Acqua Acetosa a Roma (44”1 nuovo primato nazionale di categoria), il 21 luglio nel Trofeo “Bravin” all’Acqua Acetosa a Roma (44”5), 12 ottobre ai Campionati nazionali AICS allievi a Salerno (45”5), solo che questa volta il posto di Pallamolla, in prima posizione, l’aveva preso Luigi Damato. Poi i nostri incontri si diradarono perché Pietro diventò sempre più impegnato con prove singole.
Ricordo però ancora il 1° maggio del 1970, il 20 giugno i campionati assoluti maschili dove vincemmo in una insolita staffetta 4x200 col tempo di 1’33”6, nuovo primato pugliese assoluto, dove al posto di Gino Damato era subentrato Lorenzo De Fidio (nostro campione regionale di salto triplo e di salto in lungo). Che dire, una stagione breve ma intensa, che ha lasciato nei nostri cuori una grande amicizia tant’è che ancora negli ultimi
tempi con Pierino ci si sentiva (io per lui ero “Pinuccio”).
Non credo di essere indiscreto, se riporto una delle mie ultime comunicazioni con lui: avevo chiesto a Pietro di incontrare i miei alunni della Scuola alberghiera di Margherita di Savoia, dove insegno, e lui mi aveva assicurato che non c’erano problemi. La mia lettera era del 6 ottobre del 2012 e lui mi rispose tempestivamente quello stesso giorno, via e-mail. Mi tranquillizzava, mentre avrei compreso più tardi che già allora doveva avere consapevolezza del grave male che lo aveva colpito, e tuttavia con quanta dignità continuò a vivere la sua vita, senza far pesare a nessuno la sua sofferenza.

Pietro Mennea

Pietro Mennea e Giuseppe Acquafredda

 

Il Prof. Tullio De Mauro ha coniato la locuzione “non leggente” per sottolineare, al pari di una minorazione fisica, la mancanza di immaginazione, conoscenza e apertura al mondo esterno che rende opaca l’esistenza degli sfortunati “non lettori”.
L’impegno di amministratori, docenti ed intellettuali è quello di destinare risorse, energie e fantasia alla promozione della lettura affinché il libro continui ad essere un’estensione della memoria e dell’immaginazione di un popolo.

Giuseppe Acquafredda (Ottobre 2013)

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