“La scelta” duplice di Michele Placido
presentare il suo film e ricordare Manrico Gammarota
“Il teatro è come uno specchietto retrovisore” diceva
Luca Ronconi. Michele Placido lo sa bene … L’istrione di Ascoli Satriano, allievo di Ronconi, torna
prepotentemente alla ribalta sul grande schermo con “La scelta” un lungometraggio liberamente ispirato alla
commedia in tre atti “L’innesto” di Luigi Pirandello. “Un
testo di una lungimiranza unica, una storia di amore e
coraggio” sottolinea Michele Placido intervenuto a Barletta
alla Multisala Paolillo per presentare il suo film e
ricordare Manrico Gammarota. Dunque, una duplice
scelta quella di Placido … con un tuffo al cuore, un excursus
di sentimenti e di emozioni … e non poteva essere
diversamente!
“La scelta” diretto e interpretato da Michele Placido
centra il bersaglio della sacralità e dell’eternità dell’arte,
del teatro, della cultura. L’inizio della proiezione del film, i
nomi degli attori protagonisti, le prime scene con la presenza
di Manrico Gammarota scuotono il pubblico in sala, i familiari,
gli amici, i conoscenti dell’attore e direttore artistico
del Teatro Curci, scomparso prematuramente lo scorso 10
febbraio, proponendo il doveroso omaggio nei confronti
di “un attore instancabile e bravissimo” evidenzia Placido
rammentando le sue eccezionali interpretazioni teatrali in “Riccardo III” e “La parola ai giurati” e sul grande schermo
e in televisione.
Placido durante l’incontro risponde alle mie sollecitazioni
e parla del suo “thriller sentimentale” (come ama
definire il suo film), evidenziando come nella produzione
pirandelliano siano sempre in agguato delle trappole
e delle donne dotate di una grande tenacia. Temi universali
come la maternità, la paternità, l’amore, la coppia,
trattati da Pirandello nel 1917 (quando è stato scritto il
testo, rappresentato per la prima volta nel 1919) sono oggetto
di vivace conversazione con Placido che brillantemente
racconta l’esperienza con il cast sul set a Bisceglie
(luogo ideale per girare, come del resto tutta la Puglia).
Gli “attori pop” Ambra Angiolini (Laura) e Raoul Bova
(Giorgio) di fronte ad un lavoro difficile ed impegnativo
hanno dimostrato una maturazione ed una professionalità indiscutibili dice Placido. La violenza subita da Laura
mette alla prova il loro amore, sconvolge l’equilibrio di
entrambi ponendo gli stessi e il pubblico dinanzi ad una
scelta combattuta e controversa, ma “l’innesto ha una
sua forza, la pianta malata si rigenera, ci vuole l’arte per
fare l’innesto, altrimenti la pianta muore … e se non c’è l’amore non nasce il frutto” … scrive Pirandello.
“Dalla botanica, dunque, la metafora per rigenerarsi e
rifiorire” chiarisce Michele Placido richiamando in causa
la straordinarietà dell’arte, del teatro, della cultura di cui
lo stesso Manrico si era fatto portavoce con la sua concreta
progettualità finalizzata alla crescita delle nuove leve
e dei nuovi orizzonti della creatività. Talento e generosità che hanno colpito la sensibilità dell’artista Paolo Vitali e
della scrittrice Catena Fiorello. Nel corso della serata, infatti,
esposta un’opera di Vitali che rappresenta un ritratto
di Manrico attore e che si ispira alla sua interpretazione
teatrale relativa allo spettacolo “Guerra” che aveva provocato
una forte suggestione nel pittore barlettano. Vitali
ha donato il suo elaborato ai familiari di Gammarota i
quali a loro volta hanno deciso di donarlo al Teatro Curci.
Catena Fiorello, invece, non conosceva Manrico ma incuriosita
dal tweet di Alessandro Gassman ha cominciato a sbirciare sul personaggio e da quel giorno, scrive “non
ho più smesso di leggere di te, del tuo lavoro, delle tue
capacità di attore e regista, e non solo.” Lo scritto di Catena
Fiorello è stato letto in sala suscitando applausi e
ammirazione. “Quello che mi interessa - conclude Catena
Fiorello - è far capire alla gente che ci sono artisti del
tuo calibro, sedotti dal silenzio, che valgono cento, mille
volte di più di tante facce onnipresenti, e che se hai deciso
di andare via dobbiamo solo portarti rispetto e avere
cura di ciò che ci hai lasciato. Che rimanga più a lungo
possibile tra noi.”
E sull’eredità di Manrico Gammarota, sulla programmazione
e sinergia del mondo teatrale e culturale
si sofferma il sindaco dimissionario di Barletta Pasquale
Cascella intervenuto all’evento. Francesco Paolillo, proprietario
della Multisala Paolillo, ringraziando Michele
Placido per aver tenuto fede ad una promessa e per
l’attenzione mostrata nell’omaggiare l’artista barlettano
scomparso, plaude l’affetto dimostrato dal pubblico presente.
Tra i prossimi progetti di Placido una fiction su
Lucky Luciano (RAI 1) e in teatro “Tradimenti” di Pinter
con Francesco Scianna e Ambra Angiolini.
Floriana Tolve
(aprile 2015)