PORTALE DI INFORMAZIONE E ATTUALITA' SU BARLETTA E DINTORNI
home | abbonamenti | archivio il Fieramosca | lettere al direttore | redazione | contatti
Cerca nel sito
La forza della speranza di Michele Labianca
libro su pietro mennea, Quella maledetta voglia di vincere, Il romanzo del giovane Pietro Mennea
Nereo, pane da museo di Francesca Bellafronte e Enzo Russo
 
  PERSONAGGI: MANRICO GAMMAROTA << torna alla scheda


“La scelta” duplice di Michele Placido presentare il suo film e ricordare Manrico Gammarota

“Il teatro è come uno specchietto retrovisore” diceva Luca Ronconi. Michele Placido lo sa bene … L’istrione di Ascoli Satriano, allievo di Ronconi, torna prepotentemente alla ribalta sul grande schermo con “La scelta” un lungometraggio liberamente ispirato alla commedia in tre atti “L’innesto” di Luigi Pirandello. “Un testo di una lungimiranza unica, una storia di amore e coraggio” sottolinea Michele Placido intervenuto a Barletta alla Multisala Paolillo per presentare il suo film e ricordare Manrico Gammarota. Dunque, una duplice scelta quella di Placido … con un tuffo al cuore, un excursus di sentimenti e di emozioni … e non poteva essere diversamente!
“La scelta” diretto e interpretato da Michele Placido centra il bersaglio della sacralità e dell’eternità dell’arte, del teatro, della cultura. L’inizio della proiezione del film, i nomi degli attori protagonisti, le prime scene con la presenza di Manrico Gammarota scuotono il pubblico in sala, i familiari, gli amici, i conoscenti dell’attore e direttore artistico del Teatro Curci, scomparso prematuramente lo scorso 10 febbraio, proponendo il doveroso omaggio nei confronti di “un attore instancabile e bravissimo” evidenzia Placido rammentando le sue eccezionali interpretazioni teatrali in “Riccardo III” e “La parola ai giurati” e sul grande schermo e in televisione.
Placido durante l’incontro risponde alle mie sollecitazioni e parla del suo “thriller sentimentale” (come ama definire il suo film), evidenziando come nella produzione pirandelliano siano sempre in agguato delle trappole e delle donne dotate di una grande tenacia. Temi universali come la maternità, la paternità, l’amore, la coppia, trattati da Pirandello nel 1917 (quando è stato scritto il testo, rappresentato per la prima volta nel 1919) sono oggetto di vivace conversazione con Placido che brillantemente racconta l’esperienza con il cast sul set a Bisceglie (luogo ideale per girare, come del resto tutta la Puglia).
Gli “attori pop” Ambra Angiolini (Laura) e Raoul Bova (Giorgio) di fronte ad un lavoro difficile ed impegnativo hanno dimostrato una maturazione ed una professionalità indiscutibili dice Placido. La violenza subita da Laura mette alla prova il loro amore, sconvolge l’equilibrio di entrambi ponendo gli stessi e il pubblico dinanzi ad una scelta combattuta e controversa, ma “l’innesto ha una sua forza, la pianta malata si rigenera, ci vuole l’arte per fare l’innesto, altrimenti la pianta muore … e se non c’è l’amore non nasce il frutto” … scrive Pirandello.
“Dalla botanica, dunque, la metafora per rigenerarsi e rifiorire” chiarisce Michele Placido richiamando in causa la straordinarietà dell’arte, del teatro, della cultura di cui lo stesso Manrico si era fatto portavoce con la sua concreta progettualità finalizzata alla crescita delle nuove leve e dei nuovi orizzonti della creatività. Talento e generosità che hanno colpito la sensibilità dell’artista Paolo Vitali e della scrittrice Catena Fiorello. Nel corso della serata, infatti, esposta un’opera di Vitali che rappresenta un ritratto di Manrico attore e che si ispira alla sua interpretazione teatrale relativa allo spettacolo “Guerra” che aveva provocato una forte suggestione nel pittore barlettano. Vitali ha donato il suo elaborato ai familiari di Gammarota i quali a loro volta hanno deciso di donarlo al Teatro Curci.
Catena Fiorello, invece, non conosceva Manrico ma incuriosita dal tweet di Alessandro Gassman ha cominciato a sbirciare sul personaggio e da quel giorno, scrive “non ho più smesso di leggere di te, del tuo lavoro, delle tue capacità di attore e regista, e non solo.” Lo scritto di Catena Fiorello è stato letto in sala suscitando applausi e ammirazione. “Quello che mi interessa - conclude Catena Fiorello - è far capire alla gente che ci sono artisti del tuo calibro, sedotti dal silenzio, che valgono cento, mille volte di più di tante facce onnipresenti, e che se hai deciso di andare via dobbiamo solo portarti rispetto e avere cura di ciò che ci hai lasciato. Che rimanga più a lungo possibile tra noi.”
E sull’eredità di Manrico Gammarota, sulla programmazione e sinergia del mondo teatrale e culturale si sofferma il sindaco dimissionario di Barletta Pasquale Cascella intervenuto all’evento. Francesco Paolillo, proprietario della Multisala Paolillo, ringraziando Michele Placido per aver tenuto fede ad una promessa e per
l’attenzione mostrata nell’omaggiare l’artista barlettano scomparso, plaude l’affetto dimostrato dal pubblico presente.
Tra i prossimi progetti di Placido una fiction su Lucky Luciano (RAI 1) e in teatro “Tradimenti” di Pinter con Francesco Scianna e Ambra Angiolini.

Floriana Tolve
(aprile 2015)

<< vai all'indice del canale

© 2003 - Editrice Rotas Barletta. Tutti i diritti sono riservati.