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BENIAMINO DE FRANCESCO: PITTORE


Di questo illustre artista sappiamo invero assai poco. E di quel poco, molto lo dobbiamo al conciso profilo che ne ha tracciato Sabino Loffredo, che in chiusura della sua storia, lo ha ricordato insieme a Giuseppe De Nittis, dedicando però al primo assai più spazio che al secondo (Storia di Barletta, II, pp. 236-237).
Ignoti i genitori, ignota la data di nascita che però possiamo fissare intorno al 1806, se si iscrisse al Regio Istituto di Belle Arti di Napoli nel 1824, dove maturò alla scuola del maestro olandese Pitloo. Quindi si trasferì a Roma, sotto la guida del maestro Marchoo che ben presto però emulò e superò.
Intorno al 1840 lo troviamo a Parigi, dove riscosse grandi consensi sia di critica che di pubblico. Nel 1842 il suo dipinto Grotta azzurra di Capri gli valse lusinghiere attestazioni e una medaglia d’oro.
Stimato a Napoli, lasciò gran parte della sua produzione alla Regia Pinacoteca di Capodimonte. L’ultima mostra alla quale partecipò fu quella di Napoli del 1874. Da allora se ne sono perse le tracce. Sappiamo solo per certo che si ritirò nel suo castello di Normandia. A Barletta si conserva una sola opera, un piccolo acquerello che riproduciamo a lato, che fa parte della Collezione Gabbiani. La città gli ha dedicato la strada che congiunge via Barberini con via Rionero.

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