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BARLETTA - Nel Novecento - Fra cronaca e storia
 
  PERSONAGGI: PAOLO EMILIO CASSANDRO << torna alla scheda

IL PROF. PAOLO EMILIO CASSANDRO
esimio docente, grande ricercatore, maestro di vita
nel ricordo del prof. Salvatore Sarcone

Tra i protagonisti del Novecento, registriamo a Barletta la famiglia Cassandro, padre, madre e sette figlioli, alcuni dei quali (senza far torto al padre, esimio storico della città) hanno lasciato un ricordo indelebile di sé, come Paolo Emilio Cassandro (1910-2004) docente di Ragioneria Generale della Facoltà di Economia e Commercio presso l’Università di Roma e autore di eccellenti studi nell’ambito della materie da lui insegnate.
Di questo prestigioso studioso (come del resto degli altri sei fratelli) purtroppo non c’è restato nessuno, a Barletta, perché due figlie vivono a Roma e un figlio a Firenze ed è malinconico - andando al cimitero - in una sobria cappella gentilizia, intravedere, dalla vetrata esterna, i grandi sarcofagi marmorei che ne ricordano alcuni esponenti.
Ed è per questo, per questa mozione della memoria, che nei giorni scorsi ci ha commosso scoprire - a distanza di tre anni - l’esistenza di un ricordo di un suo allievo, del prof. Salvatore Sarcone, ordinario di Economia Aziendale nell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Il prof. Sarcone, nella sua relazione per la rivista “Economia, Azienda e Sviluppo” del Dipartimento di Scienze dell’Economia dell’Università del Salento, ha tracciato un profilo del prof. Cassandro, dal titolo significativo: “In ricordo del Maestro Paolo Emilio Cassandro, fine educatore nell’arte dello studio, della ricerca e della composizione, nonché maestro di vita”.
Di solito, quello che colpisce in queste monografie rievocative, è la freddezza accademica e il rigore cronologico ricostruttivo che ne scansionano un’arida ricostruzione infittita di date e titoli, dove c’è poco spazio
al momento formativo, quello che invece, in questo amarcord della memoria, rappresenta l’elemento dominante.
Del quale riportiamo l’incipit introduttivo, una sorta di sommario al testo della relazione che si articola in cinque paragrafi.
Sono passati circa 10 anni da quando il prof. Paolo Emilio Cassandro ci ha lasciato [questa relazione monografica risale al 2014] ed il suo ricordo - mai sopito - mi spinge, ora, a ricordare le sue eccelse qualità
umane, nonché la sua nobile figura di Maestro, nel saper formare e modellare i suoi allievi, sia nell’aspetto didattico, che scientifico.
A testimonianza di tale affermazione, porto la testimonianza della mia carriera accademica, che è segnata non poco dall’opera del Maestro, il quale riuscì a farmi percorrere, con mirabile guida, tutta la mia carriera universitaria, fino a conseguire, dopo un lungo excursus di circa 25 anni, il titolo di professore ordinario.
Con riferimento a tale testimonianza, dopo aver ricordato l’abbrivio alla carriera accademica nonché i primi ammonimenti di Cassandro per percorrerla compiutamente, riferisco sui tratti tipici del Maestro, che assomma in sé sapienza strategica e acume tattico, chiarezza espressiva e versatilità scientifica; qualità che,
insieme a quelle, che il Maestro esprime sul piano dei valori di ordine etico e morale, saranno determinanti ai fini del mio percorso accademico, oltre che umano.
Concludo il mio personale contributo al ricordo del Maestro, mettendo in evidenza la rilevante eredità dei valori che ci ha trasmesso e che sento l’obbligo di portare avanti, per lo sviluppo dei nostri giovani studiosi.
Per chi vuole conoscere più in profondità l’etica didattica del prof. Paolo Emilio Cassandro, questo testo ne fa una ricostruzione esemplare perché ne tratteggia al tempo stesso la profondità della dottrina unitamente alle modalità didattiche, la conoscenza della materia insegnata non in formule aride, ma vivacizzata sempre da una ricchezza di riferimenti interdisciplinari, scontornandone al tempo stesso il nobile profilo umano perché - per i suoi discenti - era egli come un padre, perché non avaro di consigli pratici, che potrebbero sorprendere per un docente della sua levatura.
Insomma una bella ricostruzione, quella del prof. Sarcone, un medaglione di alto profilo, che mi sono affrettato a consegnare alla Biblioteca Comunale di Barletta perché non vada smarrita una testimonianza così acuta di uno dei personaggi più significativi della cultura del nostro Novecento.

Renato Russo
(marzo 2017)

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