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Tempi e prospettive della nostra pianificazione urbanistica

La tregua elettorale sancita tra le parti politiche in questi giorni, non può distrarci dalla problematica urbanistica che dopo un pluriennale torpore si è risvegliata ad un nuovo ritrovato interesse per una delle materie più complesse della nostra quotidianità, proiettata su scenari futuribili.
L’urbanistica delinea infatti i nostri prossimi percorsi territoriali con implicazioni di carattere socio-economiche ed anche questa volta - come in passato - ha innescato un meccanismo di crisi istituzionale che ha preso forma nell’atto di una incomprensione fra sindaco e alcune componenti della sua stessa maggioranza. Se sia espressione di una crisi di contenuti nel merito delle valutazioni, oppure di una più profonda incompatibilità caratteriale fra le parti contendenti, se sia l’epilogo di un percorso sindacale o l’inizio di una ritrovata intesa, questo ce lo diranno soltanto gli sviluppi post elettorali. Per il momento, per riaprire un discorso sull’attuale contesto urbanistico, non possiamo che risalire ai fatti, anzi, agli antefatti.

Gli antefatti
Alla base della vicenda politico-amministrativa che ha contrapposto il sindaco Pasquale Cascella a una parte della sua stessa maggioranza, provocandone le dimissioni, ad una prima riduttiva lettura, vi è un diverso modo di interpretare i tempi di applicazione di due strumentazioni urbanistiche, cioè il PUTT (Piano Urbanistico Territoriale Tematico) e il PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale). Ora, la proposta della giunta era quella di dar corso alla procedura attuativa del PUTT, con circa quindici anni di ritardo, per poi, in prosieguo di tempo, renderlo compatibile col PPTR. Alcuni consiglieri, invece, ritenendo che fosse più congruo approfittare della recente approvazione in sede regionale del PPTR, hanno opposto le ragioni di una adozione di quest’ultima strumentazione urbanistica, previa ricerca della compatibilità con la precedente normativa.
Richiesta di un parere, l’assessore Angela Barbanente ha valutato la ragionevolezza di questa impostazione mentre il rigetto di una mozione presentata dal sindaco Cascella aveva creato una frattura con una parte della sua maggioranza che aveva determinato le sue dimissioni e la crisi, poi rientrata per la ragionevolezza degli interlocutori.
Ma al di là dei circoscritti motivi che avevano indotto a tentare una via conciliativa barese, la non preconcetta apertura a queste consultazioni ha avuto un grande rilievo, soprattutto se analizzata in chiave di prospettive operative future, quando, attorno allo stesso tavolo, presso gli uffici del settore urbanistico regionale, si sono incontrati gli amministratori e i funzionari della Regione Puglia e del Comune di Barletta per coordinare le procedure di adeguamento del PRG cioè del Piano Regolatore Generale vigente al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (l’art. 97 delle NTA sancisce i termini del procedimento per l’adeguamento dei Piani Urbanistici Generali con quelli Territoriali Comunali e Provinciali e loro varianti).
Che questa iniziativa fosse importante oltre il suo imput contingente, lo conferma l’autorevole presenza dei convenuti. Per il settore urbanistico regionale, oltre all’assessore Angela Barbanente, i dirigenti Pace, Lamacchia, Musicco e Di Rienzo; per quello Comunale l’assessore Azzurra Pelle, il presidente della V Commissione consiliare Antonio Santeramo, il dirigente Giacomo Losapio e il responsabile dell’Ufficio Piano Ernesto Bernardini.

Tempi e prospettive
Motivo dell’incontro - lo ricordiamo a beneficio dei lettori perché ne possano seguire i possibili sviluppi - il coordinamento operativo della redazione del DPP (Documento Programmatico Preliminare) e quindi del PUG (Piano Urbanistico Generale), con l’adeguamento del PRG (Piano Regolatore Generale), al nuovo PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale), rendendo compatibili gli obiettivi strategici sulla base delle necessità e delle prospettive di sviluppo per il territorio comunale. In questa ottica operativa, è auspicabile che il nostro Comune continui a sviluppare - intorno al tavolo di copianificazione - il processo formativo del DPP e del PUG in riferimento al PPTR cioè alla nuova pianificazione urbanistica paesaggistica, approvata appena tre mesi fa, il 16 febbraio u.s.
Abbiamo precisato: “è auspicabile”, perché altre volte, nel corso di questi ultimi decenni, si sono attivati tavoli di concertazione fra il Comune e la Regione, che si sono poi arenati strada facendo per la mancanza di decisionismo operativo da parte dei vertici amministrativi del comparto urbanistico (se non ricordiamo male, l’ultimo tavolo di lavoro concertato fra Regione e Comune risale al 2012).
La concertazione è indispensabile, sia per il rispetto dei tempi previsti dagli iter procedurali, ma anche per evitare il pericolo di duplicazioni procedimentali, come quello testé corso che ha prodotto uno strappo al fisiologico svolgimento del percorso normativo.
Problematica affascinante (se così mi posso esprimere per una materia così tecnica) in considerazione dell’ampiezza delle problematiche fra di loro interfacciate che fanno di quello di Barletta il primo caso in cui le procedure operative devono essere attuate con procedimento parallelo alla formazione  e all’adozione del DPP (assumendo le procedure previste dalla circolare n. 1/2011 R.P.)
Riguardo al sistema delle tutele degli “Ambiti territoriali distinti”, positivo che il tavolo tecnico Comune-Regione abbia chiarito che il riconoscimento sostanziale degli stessi può essere allocato all’interno delle procedure disciplinate dall’art. 97 delle NTA cioè delle Norme Tecniche di Attuazione del PPTR.
Quanto al Comune di Barletta, la dirigente del settore urbanistico regionale Pace ha chiarito che procederà con il completamento del DPP utilizzando i quadri conoscitivi dei Primi Adempimenti al PUTT, in direzione del PUG, anticipandone le procedure di adeguamento del PRG vigente al PPTR. Toccherà alla Giunta di Barletta elaborare un atto di indirizzo su tempi, contenuti e procedure dell’iter da compiere che sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale.
Tempi, contenuti e procedure, ma soprattutto “tempi”. Basti pensare che trent’anni fa affidammo l’incarico della redazione del PRG a Giovanni Fuzio e che oggi incaricato del piano è suo figlio l’architetto Nicola. Non vorremmo che fra vent’anni affidassimo l’incarico al nipote Giovanni.

Renato Russo
(14 maggio 2015)

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