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LA RIVINCITA DI FEDERICO II
Il busto lapideo del grande imperatore, unico al mondo, scelto come espressione artistica della nostra regione nel progetto “l’Italia è bella

Domenica 20 settembre, in diretta su RAI UNO, dal Teatro Stabile Rossetti di Trieste, Pippo Baudo ha presentato lo spettacolo L’ITALIA è BELLA, un progetto - alla sua sesta edizione - nato dalla collaborazione fra la Fondazione Città Italia (presieduta da Alain Elkan) e RAI UNO. L’iniziativa consiste nella raccolta di fondi a benefi cio del restauro di importanti opere d’arte a rischio di degrado e sarà diffusa attraverso la TV con appositi spot (“Non prendersi cura dell’arte è come buttarla via”) e appelli dai principali teatri stabili italiani, a cominciare da quelli di Roma e Milano. “Senza l’aiuto dei privati - ha precisato Roberto Cecchi - direttore generale del Ministero dei Beni Culturali - lo Stato proprio non ce la può fare. Così abbiamo scelto quindici opere di grande impatto artistico nazionali, undici tele e un busto marmoreo di Federico II, l’unico ritratto esistente del grande monarca svevo”.
L’ITALIA È BELLA è una trasmissione che farà da ponte fra le regioni e le città italiane dove sono conservate queste importanti opere passando per Assisi (Umbria), Barletta (Puglia), Bologna (Emilia Romagna), l’Aquila (Abruzzo), Milano (Lombardia), Pompei (Campania), Ragusa (Sicilia), Roma (Lazio), Torino (Piemonte), Trieste (Friuli-Venezia Giulia).

Per conoscere più in dettaglio le singole opere, basterà cliccare su http://www.fondazionecittaitalia.it e leggere l’allegato 2 che recita “Giornate dell’arte - VI edizione 20-28 settembre 2009.
Beni da restaurare con la campagna di raccolta fondi”. A seguire l’elenco dei restauri proposti.
Alla voce BARLETTA, una breve spiegazione dell’opera descritta a cura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali: È l’unico busto marmoreo di Federico II. La scultura è stata donata al Museo di Barletta [oggi conservata nel Castello] agli inizi degli anni Trenta del ‘900 dal proprietario della masseria Fasoli, in territorio di Andria [in realtà fra Canne e Canosa]. Scolpito in un solo blocco di calcare, il personaggio indossa la toga fissata alle spalle con una fi bula e sulla testa ha una corona di lauro. Il volto è molto espressivo, il busto è impostato secondo una torsione fortemente dinamica. Nel 1953 Adriano Prandi, illustre storico dell’arte federiciana, individuò in essa il ritratto di Federico II [interpretazione largamente condivisa - sia pure con qualche dubbio - dalla generalità degli studiosi].
La cosa che ci inorgoglisce, fra l’altro è che, sia durante la trasmissione televisiva, che tra le pagine di internet e sullo stesso invito della “Fondazione Città Italia”, il busto di Federico campeggia sullo sfondo come emblematico dell’intero progetto.

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E intanto la Regione Puglia sta finanziando, proprio in questo periodo, un progetto interregionale di promozione turistica ITINERARI DI FEDERICO II DI SVEVIA con i fondi dell’art. 5 Legge nr. 135/2001 che prevede “Interventi di coofinanziamento a favore dei sistemi turistici locali per progetti di sviluppo in ambito interregionale”. Se obiettivo della Regione è quello della promozione del patrimonio culturale e storico, con prospettive di redditizi ritorni turistici, pochi personaggi come il monarca svevo, si prestano meglio al raggiungimento di questo obiettivo.
Adottarlo come testimonial di questo progetto è anche un modo di ricambiare la preferenza che l’imperatore nutriva per la nostra terra, attraverso la realizzazione di un itinerario che unisca un percorso turistico agli eventi e ai luoghi che ruotarono intorno alla sua figura.
Sul piano dell’esecutività del progetto l’Assessorato regionale al Turismo ha valutato positivamente la proposta presentata dall’Agenzia Puglia Imperiale affidandole il coordinamento di una serie di attività mirate a sviluppare flussi turistici destagionalizzati. Ne siamo orgogliosi perché l’Agenzia, partendo da Trani e dalla sesta provincia, potrà così realizzare la sua operosa attività promozionale su più ampi scenari interregionali.

Renato Russo (ottobre 2009)

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