RIEVOCAZIONE STORICA DELLA DISFIDA DI BARLETTA
Barletta
si tuffa nel clima cinquecentesco con la rievocazione storica della
celebre Disfida. Un appuntamento sinonimo di tradizione ed entusiasmo
popolare, forte di una notorietà che valica i consueti confini
territoriali.
Quest’anno la rappresentazione dell’evento, promosso
e organizzato dalla locale Amministrazione in sinergia con il Parco
Letterario “Ettore Fieramosca” nell’ambito della
programmazione di “Barletta Incontri”, si è tenuto
nel mese di luglio. Uno spettacolo da non perdere, completo di ogni
passaggio essenziale per ricostruire, coniugando fedeltà d’archivio
e colore, la cronaca del memorabile 13 febbraio 1503.
L’annuncio è stato diffuso dagli araldi a cavallo per
le vie cittadine nella mattinata di sabato 23; nel pomeriggio, cerimonia
di investitura e giuramento a piazza Marina. Momento clou il giorno
successivo con il combattimento nel Fossato del Castello ed il corteo
trionfale che ha percorso le vie del centro.
La Disfida è un patrimonio culturale che l’Amministrazione
comunale in carica ha puntualmente riproposto riscuotendo successo
di pubblico e critica, sicura di proporre una manifestazione pressoché unica
nel suo genere in tutta la penisola. L’edizione corrente sarà diretta
del regista Francesco Gorgoglione e vanta tra gli interpreti, immancabilmente,
la presenza di molti prestigiosi esponenti dello spettacolo. Fabio
Fulco, noto agli affezionati del piccolo schermo grazie alla fiction “Orgoglio”,
era Fieramosca, mentre la showgirl Antonella Mosetti ha vestito i
panni di Ginevra di Monreale e Raffaella Bergè ha impersonato
Elvira da Cordova. Tra gli altri protagonisti, da sottolineare la
presenza di Raffaello Balzo (visto in TV nel cast di “Elisa
di Rivombrosa”), quindi Edoardo Sylos Labini, Giorgio Ginex,
Kaspar Capparoni. Hanno contribuito a creare la suggestiva cornice
dell’epoca araldi, sbandieratori, archibugieri, stuntman, giocolieri,
figuranti in abiti rinascimentali. Voce narrante del Certame l’attrice
barlettana Mariella Parlato.
I fatti dell’epoca sono conosciuti: l’arrogante accusa
di viltà indirizzata dai soldati francesi agli italiani in
un’osteria (l’attuale Cantina della Sfida), la ferma
volontà di riscatto di questi ultimi che si concretizza nell’epico
combattimento che opporrà tredici cavalieri da ambo le parti.
Quindi l’epilogo, con la perentoria affermazione italiana che
schiera, tra gli altri, il valoroso Ettore Fieramosca. L’episodio,
collocato nel contesto delle dominazioni franco-spagnole, è stato
identificato e tramandato ai tempi odierni come un primo barlume
di aggregante spirito nazionale nel bel mezzo dell’oppressione
straniera di quel periodo.
“Barletta e tutto il nostro territorio - ha spiegato il Sindaco di
Barletta, Francesco Salerno - si appresta
a rivivere ancora una volta, con immutato entusiasmo, la Disfida
attraverso la rievocazione divenuta
celebre ovunque. In questi anni l’Amministrazione comunale
ha avuto l’innegabile merito di proporre, con il criterio
della continuità, una manifestazione quasi unica nel suo
genere che richiama migliaia di persone ad assistere al certame
e al corteo
trionfale. Sarà vero che l’epilogo dello storico combattimento
si perpetua senza incertezze, perché la fedeltà della
ricostruzione dell’avvenimento lo impone, ma è altrettanto
indiscutibile che la gente gradisce senza riserve questo spettacolo,
e ciò rappresenta un indicatore attendibile del successo
che la Disfida continuerà, sempre, a riscuotere”.
Secondo il regista della manifestazione, Francesco Gorgoglione “Il
fascino del Certame Cavalleresco ha una sua attrattiva - data dalla
corrente quasi medianica che si crea fra l’ideatore e i fruitori
dello spettacolo - che mi sembra stimoli riflessioni, meditazioni
ed interpretazioni, attraverso le quali credo di stabilire un rapporto
con l’esterno, con il pubblico, mediato dalla lettura dei contenuti
narrati. I tornei primitivi erano vere e proprie battaglie, cioè combattimenti
di schiere contro schiere, con numerosi feriti e vittime. I papi
non potevano non proibirli e nel Concilio ecumenico del 1139 vennero
deplorate le carneficine di uomini e animali, negata la sepoltura
religiosa ai caduti, e interdette le feste di questo tipo. Si svilupparono
le giostre, specie con la diffusione dei poemi cavallereschi, e
tali spettacoli nel XV secolo raggiunsero grande magnificenza e
ricchezza.
Quindi senza creare panico o false aspettative, la Disfida di Barletta
resta una rievocazione storica con il vincitore scontato ma con
il pathos che solo uno spettacolo circense dal vivo può trasmettere
per la pericolosità delle azioni.
Non dimentichiamo che i cavalieri e gli attori sono finemente vestiti,
in sella al destriero, di armature e armi vere, perciò vorrei
precisare che lo sforzo dello staff organizzativo, tecnico-operativo
per la sicurezza del pubblico e delle maestranze in campo è notevole.
Le prove effettuate a Roma e quelle sul campo del fossato del castello
servono ad abbattere i rischi ed i pericoli che si nascondono in
manifestazioni tipo questa, vedi il Palio di Siena, la regata di
Venezia, il calcio in costume fiorentino. La singolar tenzone è servita.
Buon divertimento”.
(agosto 2005)