A CANNE HA RIAPERTO L’ANTIQUARIUM
MA LA BATTAGLIA È ANCORA ASSENTE
Il 2 agosto, grazie all’impegno del sindaco Pasquale Cascella,
s’è finalmente riaperto l’Antiquarium chiuso da diversi anni.
Grande festa, per la circostanza, importanti presenze, a cominciare
dal sottosegretario ai beni culturali Dorina Bianchi e dal segretario
regionale della Puglia Eugenia Vantaggiato. I lavori, costati 1.400
mila euro finanziati con fondi CIPE dalla Regione Puglia, hanno
riguardato la ristrutturazione del manufatto, il miglioramento degli
impianti (elettrico, idrico, di sorveglianza e antincendio). E inoltre,
nella spesa, l’implementazione dell’impianto di illuminazione, il
rinnovo degli arredi dell’area di accoglienza degli ospiti e l’allestimento
di una sala per la visione virtuale in 3D della battaglia su uno
schermo ampio otto metri.
A commento di questo evento il sindaco ha parlato di una battaglia
ripresa nel 1990 per raggiungere questo risultato. Ma alla battaglia
vera, quella combattuta, il 2 agosto di 2233 anni fa, non ha
fatto cenno, l’ha deliberatamente ignorata, in questa come in altri
interventi. E come del resto non è affiorata negli interventi di Donatella
Campanile e tanto meno di Marisa Corrente. Anzi, a quest’ultima,
notoriamente ostile al riconoscimento di Canne quale luogo
del celebre scontro, è stato affidato il compito dell’illustrazione
del percorso del rinnovato Antiquarium, finalizzato soprattutto alla
esposizione dei reperti medievali.
Non fosse stato per l’invito del sottosegretario a diffondere la
storia del celebre scontro nelle scuole per farlo conoscere, e per il
magnifico spettacolo della rappresentazione in 3D della battaglia di
Francesco Gabellone, nessuno ne ha parlato, mentre l’evento, uno
dei più celebrati dell’antichità, ci è invidiato da mezzo mondo. A
cominciare dai nostri studiosi più recenti, come Giovanni Brizzi,
Marcello Veneziani, Paolo Rumiz, Ettore Catalano, Raffaele Nigro,
che in più circostanze hanno esaltato la battaglia di Canne come un
grandioso evento suscitatore di emozioni e un possente veicolo di
ritorni turistici, com’era negli ultimi vent’anni del Novecento, quando
per ospitare i pullman che portavano migliaia di turisti a visitare
la Cittadella per ammirare i luoghi della battaglia, furono costretti a
realizzare un grande parcheggio, … desolatamente vuoto a partire
dalla riapertura dell’Antiquarium nell’aprile del ’99, quando la dirigente
della Sovrintendenza Archeologica irrise alla localizzazione
della battaglia, protesa alla valorizzazione del solo sito medievale.
Nella indifferenza più completa delle nostre amministrazioni, persino
quando, la sala di Annibale fu espropriata delle sue memorie
storiche, per ospitare una mostra di gatti!!!
* * *
Appena un anno fa la mostra “Annibale, un viaggio”, un modo
per riattualizzare il personaggio, una mostra per raccontare un Annibale
mediterraneo, antropologico, condottiero su tutti i fronti della
seconda campagna punica in Italia, ma del tutto assente dalla
nostra famosa battaglia, che delle sue sorti, fu certo la più prestigiosa.
Tant’è vero che nel corso dell’intero
periodo della mostra (2 agosto
2016-24 febbraio 2017) nessuno
pensò mai di coinvolgere la Cittadella
nell’evento, che anzi risultò chiusa proprio nelle giornate agostane
della ricorrenza! Riaperta solo per
l’intervento di Pietro Doronzo sulla
Sovrintendenza di FG-Bat e sulla
Amministrazione di Barletta.
Discorso a parte, il rapporto del
sindaco con le associazioni e con gli
studiosi che hanno dedicato una vita
a Canne. Anche Salerno e Maffei erano degli accentratori, ma non
si sono mai sognati di escluderci se non dalle decisioni del palazzo,
almeno dal confronto di opinioni e dall’informativa, come ha
invece fatto Cascella l’anno scorso in occasione della mostra “Annibale,
un viaggio”; peggio ancora quest’anno quando non solo noi,
ma ha ignorato persino la Gazzetta che è stata tagliata fuori da ogni
informazione sulle iniziative del Palazzo su Canne che potessero
informare la città avvisata solo all’ultimo istante dell’incontro del
2 agosto.
* * *
Ma veniamo ai nostri giorni.
A parte il finanziamento di 1.400 mila euro per il recupero
dell’Antiquarium appena restaurato, ce n’è un secondo di 300mila
euro merito della perseverante tenacia con la quale il consigliere
regionale Mennea l’ha incalzato… e certo non per la valorizzazione
di reperti medievali ma per la riconsacrazione e valorizzazione
della famosa battaglia, com’è detto esplicitamente nel dispositivo
della motivazione della destinazione della somma.
Ma quale riconsacrazione allora, quale valorizzazione se qui
non ne parla nessuno del rilancio dell’evento bellico e ci si attarda
invece nell’apprezzamento della riapertura di un Antiquarium fine
a se stesso?
E vogliamo dirla proprio tutta? E allora chiediamoci perché,
quando, in occasione della promulgazione della nuova legge sui
beni culturali, il sito di Canne venne inizialmente assegnato ai siti
archeologici generici e non nel Polo Museale? Perché il responsabile
Fabrizio Vona lo aveva sottostimato, come negli ultimi diciotto
anni da parte della Sovrintendenza archeologica; mentre solo l’intervento
di Ruggiero Mennea e di Pasquale Cascella presso il ministro
Franceschini fece leva sul famoso sito della celebre battaglia. Così,
aldilà delle apparenze, come spiegare il persistente disinteresse della
sovrintendenza verso il sito, la sua assenza all’inaugurazione del 2
agosto? È solo per mancanza di risorse economiche? O piuttosto -
anche - per un vetero atteggiamento di sottostima del sito? Stiamo a
vedere gli sviluppi.
Renato Russo (settembre 2017)
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