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Canne 2(0)16 - L'anno della svolta?
Raffaele Iorio, Fra cronaca e storia i suoi studi hanno dato lustro alla Puglia, Renato Russo
 

 

A CANNE HA RIAPERTO L’ANTIQUARIUM
MA LA BATTAGLIA È ANCORA ASSENTE

Il 2 agosto, grazie all’impegno del sindaco Pasquale Cascella, s’è finalmente riaperto l’Antiquarium chiuso da diversi anni.
Grande festa, per la circostanza, importanti presenze, a cominciare dal sottosegretario ai beni culturali Dorina Bianchi e dal segretario regionale della Puglia Eugenia Vantaggiato. I lavori, costati 1.400 mila euro finanziati con fondi CIPE dalla Regione Puglia, hanno riguardato la ristrutturazione del manufatto, il miglioramento degli impianti (elettrico, idrico, di sorveglianza e antincendio). E inoltre, nella spesa, l’implementazione dell’impianto di illuminazione, il rinnovo degli arredi dell’area di accoglienza degli ospiti e l’allestimento di una sala per la visione virtuale in 3D della battaglia su uno schermo ampio otto metri.
A commento di questo evento il sindaco ha parlato di una battaglia ripresa nel 1990 per raggiungere questo risultato. Ma alla battaglia vera, quella combattuta, il 2 agosto di 2233 anni fa, non ha fatto cenno, l’ha deliberatamente ignorata, in questa come in altri interventi. E come del resto non è affiorata negli interventi di Donatella Campanile e tanto meno di Marisa Corrente. Anzi, a quest’ultima, notoriamente ostile al riconoscimento di Canne quale luogo del celebre scontro, è stato affidato il compito dell’illustrazione del percorso del rinnovato Antiquarium, finalizzato soprattutto alla esposizione dei reperti medievali.
Non fosse stato per l’invito del sottosegretario a diffondere la storia del celebre scontro nelle scuole per farlo conoscere, e per il magnifico spettacolo della rappresentazione in 3D della battaglia di Francesco Gabellone, nessuno ne ha parlato, mentre l’evento, uno dei più celebrati dell’antichità, ci è invidiato da mezzo mondo. A cominciare dai nostri studiosi più recenti, come Giovanni Brizzi, Marcello Veneziani, Paolo Rumiz, Ettore Catalano, Raffaele Nigro, che in più circostanze hanno esaltato la battaglia di Canne come un grandioso evento suscitatore di emozioni e un possente veicolo di ritorni turistici, com’era negli ultimi vent’anni del Novecento, quando per ospitare i pullman che portavano migliaia di turisti a visitare la Cittadella per ammirare i luoghi della battaglia, furono costretti a realizzare un grande parcheggio, … desolatamente vuoto a partire dalla riapertura dell’Antiquarium nell’aprile del ’99, quando la dirigente della Sovrintendenza Archeologica irrise alla localizzazione della battaglia, protesa alla valorizzazione del solo sito medievale.
Nella indifferenza più completa delle nostre amministrazioni, persino quando, la sala di Annibale fu espropriata delle sue memorie storiche, per ospitare una mostra di gatti!!!

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Appena un anno fa la mostra “Annibale, un viaggio”, un modo per riattualizzare il personaggio, una mostra per raccontare un Annibale mediterraneo, antropologico, condottiero su tutti i fronti della seconda campagna punica in Italia, ma del tutto assente dalla nostra famosa battaglia, che delle sue sorti, fu certo la più prestigiosa.
Tant’è vero che nel corso dell’intero periodo della mostra (2 agosto 2016-24 febbraio 2017) nessuno pensò mai di coinvolgere la Cittadella nell’evento, che anzi risultò chiusa proprio nelle giornate agostane della ricorrenza! Riaperta solo per l’intervento di Pietro Doronzo sulla Sovrintendenza di FG-Bat e sulla Amministrazione di Barletta.
Discorso a parte, il rapporto del sindaco con le associazioni e con gli studiosi che hanno dedicato una vita a Canne. Anche Salerno e Maffei erano degli accentratori, ma non si sono mai sognati di escluderci se non dalle decisioni del palazzo, almeno dal confronto di opinioni e dall’informativa, come ha invece fatto Cascella l’anno scorso in occasione della mostra “Annibale, un viaggio”; peggio ancora quest’anno quando non solo noi, ma ha ignorato persino la Gazzetta che è stata tagliata fuori da ogni informazione sulle iniziative del Palazzo su Canne che potessero informare la città avvisata solo all’ultimo istante dell’incontro del 2 agosto.


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Ma veniamo ai nostri giorni.
A parte il finanziamento di 1.400 mila euro per il recupero dell’Antiquarium appena restaurato, ce n’è un secondo di 300mila euro merito della perseverante tenacia con la quale il consigliere regionale Mennea l’ha incalzato… e certo non per la valorizzazione di reperti medievali ma per la riconsacrazione e valorizzazione della famosa battaglia, com’è detto esplicitamente nel dispositivo della motivazione della destinazione della somma.
Ma quale riconsacrazione allora, quale valorizzazione se qui non ne parla nessuno del rilancio dell’evento bellico e ci si attarda invece nell’apprezzamento della riapertura di un Antiquarium fine a se stesso?
E vogliamo dirla proprio tutta? E allora chiediamoci perché, quando, in occasione della promulgazione della nuova legge sui beni culturali, il sito di Canne venne inizialmente assegnato ai siti archeologici generici e non nel Polo Museale? Perché il responsabile Fabrizio Vona lo aveva sottostimato, come negli ultimi diciotto anni da parte della Sovrintendenza archeologica; mentre solo l’intervento di Ruggiero Mennea e di Pasquale Cascella presso il ministro Franceschini fece leva sul famoso sito della celebre battaglia. Così, aldilà delle apparenze, come spiegare il persistente disinteresse della sovrintendenza verso il sito, la sua assenza all’inaugurazione del 2 agosto? È solo per mancanza di risorse economiche? O piuttosto - anche - per un vetero atteggiamento di sottostima del sito? Stiamo a vedere gli sviluppi.

Renato Russo (settembre 2017)

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