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CANNE: MA QUALE RILANCIO!

Tante enfatizzate promesse, ma su Annibale e sulla famosa battaglia neanche una parola: dov’è il rilancio? Le residue speranze di un cambiamento di rotta, riposte nell’impegno della dott.ssa Angiuli, la nuova dirigente alla cultura

La Gazzetta del Mezzogiorno del 4 agosto riportava, in grande evidenza, in un articolo che occupava metà pagina, questo titolo: SU CANNE L’OBIETTIVO DEL RILANCIO: TANTI GLI IMPEGNI PRESI. Paradossalmente, per l’ennesima volta, il titolista dettava come occhiello dell’articolo:
BARLETTA NEL 2225° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA. “Paradossalmente” perché poi nel corpo dell’articolo non si diceva nulla, assolutamente nulla né sulla battaglia né su Annibale, gli unici argomenti che potrebbero rilanciare Canne in grande stile. E sì che gli esperti nazionali di turismo hanno cercato di farcelo capire in tutti i modi, ma non c’è nulla da fare.
Così, quando il prof. Carta suggerì al Comune di Barletta Canne come proposta-bandiera di Vision 2000, sottolineando che solo la “Canne annibalica” avrebbe potuto essere l’alfiere di un grande progetto di rilancio del territorio, sembrò che quelle riflessioni avessero fatto breccia sui politici e sui funzionari presenti all’incontro.
E invece nulla, ancora una volta dobbiamo recepire appelli e impegni… sul ripristino della linea ferroviaria Barletta-Spinazzola, presentata come “la battaglia delle battaglie!”.
Ma vivaddio! Manca lo scopo principale, di questi obiettivi secondari, funzionali al raggiungimento dello scopo precipuo, che è quello della valorizzazione del territorio cannese come location del famoso scontro!
Ve l’immaginate se a Waterloo si incontrassero i rappresentanti politici del territorio per valorizzare il ripristino
di un strada, dimenticando che quello è il luogo della memorabile battaglia persa da Napoleone? Sembra pazzesco, ma è proprio così. Da anni ormai ci trastulliamo a perdere tempo e denari per rincorrere obiettivi secondari, dimenticando sempre e sistematicamente il grande evento che potrebbe provocare un salto di qualità nell’esito dell’impegno e dell’investimento turistico della zona.
Qualche anno fa la Regione Puglia mise a disposizione una cifra notevole (due miliardi delle vecchie lire) per
rilanciare il sito di Canne, e ci hanno realizzato una struttura in cemento armato prospiciente sulla strada che pochi sanno a che servirà, mentre con quella somma si sarebbe potuto creare un museo virtuale proprio come quello che opera a Waterloo dove fanno pagare il biglietto 20 euro e c’è la fila, mentre da noi il biglietto costa 2 euro e ci va poca gente, metà della quale resta sbalordita e delusa di non vedere nulla - nell’Antiquarium - sulla battaglia di Canne e su Annibale!
Credete che a Waterloo ci siano chissà quali scenari? Nient’affatto, è solo una spianata deserta con un rilievo collinare dal quale si vede, tutt’attorno, il campo della battaglia, ma con tanta fantasia, perché per assistere allo scontro bisogna andare nell’Antiquarium e lì c’è il museo virtuale, la riproduzione - sincronizzata - dello scontro con delle immagini tratte dalla cospicua filmografia esistente sul fatto.
Perché a Canne mancava Pietro Doronzo e l’Archeoclub? e perché mancava la dott.ssa Marisa Corrente?
(eppure sapeva della presenza del fresco presidente Ventola, fra l’altro sindaco della sua Canosa). E perché mancava la presenza di uno storico a rappresentare le esigenze storiografi che dell’evento in chiave di rilancio turistico?
Dubito che queste assenze non abbiano un motivo.

* * *

Ma c’era Vinella e il suo Comitato Italiano pro Canne della Battaglia! Va bene anche il suo contributo, ma riconosciamolo con franchezza, è un sussidio parziale, che non può esaurire - com’egli tenta di fare volenterosamente - tutta la ricca potenzialità culturale-turistica del sito. E questo era il motivo per cui molti anni fa alcune associazioni, ispirate da Raffaele Iorio (allora presidente della Società di Storia Patria) tentarono di dar vita ad una Autority, un comitato collegiale - coordinato dal Comune attraverso un suo rappresentante - che valutasse tutti gli aspetti di un rilancio del sito: oltre alla Società di Storia Patria e al Comitato Pro Canne, ne avrebbero dovuto far parte l’Archeoclub d’Italia, il C.T.G., l’Aufi dus e il Fieramosca. La scelta del presidente non realizzò le aspettative, così quell’organismo, da collegiale, restò monocratico e il Comitato pro Canne restò unico interprete di un sito che di ben altri protagonisti – ed obiettivi – avrebbe bisogno.
Debbo aggiungere di più? Fino a qualche tempo fa quando andavo a Bari, presso gli Uffici della Regione Puglia, gli alti funzionari del settore turistico (privatamente potrei farne anche i nomi) mi guardavano con commiserazione e mi ricordavano quanto fossimo ingenui e sprovveduti, a Barletta, dove avevamo un giacimento di investimento turistico eccezionale come quello cannense che deliberatamente non vogliamo sfruttare. E debbo ricordare anche quando Lino Patruno, dalle pagine della Gazzetta, rispondendo a Pasquale Pedico presidente della Società di Storia Patria, commentando il fatto che una mostra sulla battaglia di Canne a Trieste (!) stava ottenendo uno straordinario successo (20.000 visitatori in tre mesi!!!) ebbe a commentare sconsolatamente: A Barletta? quando ci si vuol far male! E quando venne quel docente di storia romana, Veit Mölter, da Berlino, ed espresse il suo “sdegno” perché Canne non fosse valorizzata in chiave annibalica?
E quando… Per questa volta basta così.
E quindi ci fermiamo, sì, ci fermiamo proprio da dove dovrebbe iniziare il nostro discorso, un discorso propositivo che però credo tocchi ora intraprendere alla dott.ssa Angiuli, la nuova dirigente al settore beni culturali del nostro Comune. E non solo. Anche della nuova provincia, ed oltre, perché il sito di Canne si proietta su scenari potenzialmente nazionali, se non europei mentre fi nora dobbiamo accontentarci di modesti orizzonti cittadini.

Renato Russo (Ottobre 2009)

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