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Canne nelle fonti storiche dal 216 a.C. al 1294
 

CRONACHE DA CANNE DELLA BATTAGLIA DI UNO SFIDUCIATO OPERATORE CULTURALE
Desolazione di un sito archeologico che ha perso l’antico fascino della Canne annibalica. Lettera aperta di un operatore culturale per tentare una diagnosi e proporre una terapia. L’Authority di Canne, creata per raccordare le associazioni, ridotta purtroppo ad una mera funzione monocratica

Caro direttore,
qui a Canne della Battaglia le giornate intristiscono. Questo luogo archeologicamente unico, per la sua plurimillenaria storia, sembra spegnersi lentamente, e l’antica suggestione del villaggio annibalico si trasforma in uno stato d’animo depresso.
Passeggiando qua e là per il parco si avverte come un senso di desolazione, non dovuta purtroppo alla calma e alla tranquillità del luogo, come sarebbe auspicabile, bensì alla trascuratezza delle strutture istituzionali e alla loro perdurante disarticolazione. Oggi pomeriggio ho scoperto una selce ben lavorata, e più avanti alcuni frammenti di ceramica medievale con belle decorazioni degne di essere disposte nella vetrina dell’Antiquarium. Mi sono soffermato ad osservare più da vicino la ricchezza del terreno e mi viene da pensare che qui ogni singolo granello di terra è pregno di storia. Dal cippo della cittadella si osserva il sottostante panorama della vallata, luogo dell’immane massacro dell’armata romana. Dalle colline adiacenti talvolta si osserva il passaggio del treno dell’archeologia e dell’ambiente, che avanza pian piano fino alla fermata della stazione di Canne.
Ogni tanto rifletto sulla mia condizione di operatore culturale accreditato presso il book-shop del sito che era sul punto di essere chiuso anche per mancanza di visitatori, certo non quanti lo frequentavano un tempo. Ma perché poi, mi chiedo talvolta, prima dell’apertura dell’Antiquarium paradossalmente i visitatori - a quanto riferiscono le statistiche - erano più numerosi? Specialmente i soldati e gli alunni delle scuole? Mi sia consentito di azzardare una risposta, frutto di una mia diretta esperienza maturata qui a Canne in tutti questi anni.
Forse perché la gente vien qui innanzitutto per riscoprire l’atmosfera della battaglia, mentre noi invece gli vogliamo imporre solo la conoscenza del sito archeologico. È una constatazione sotto gli occhi eppure da tutti ignorata.Potrei fare decine e decine di esempi, e raccontare di moltissime proteste. Ancora qualche giorno fa vennero in visita due australiani che per prima cosa chiesero del luogo dove si era svolta la celebre battaglia. Io glielo raccontai in qualche modo e loro furono soddisfatti e a questo punto li condussi all’Antiquarium e gli spiegai anche il sito archeologico. Ecco il punto. Ecco la proposta. Trovare il modo di valorizzare il sito annibalico per riscoprire i luoghi della battaglia e per questa strada recuperare visitatori e turisti anche al sito archeologico.
I turisti si lamentano con me che qui al parco mentre trovano precise indicazioni circa la cittadella, il villaggio apulo, i reperti antichi di ogni epoca, nessuna indicazione purtroppo è riferita alla battaglia; e per risolvere questo problema, quando sono di turno, spiego ai visitatori cosa e dove guardare. Ma i turisti insistono, quel che manca qui e che viene trascurato, è proprio, il riferimento alla battaglia; io penso, allora, che sia fondamentale per il rilancio del sito che la battaglia di Canne vada rievocata o per lo meno ricordata in qualche modo. Cosa accadrebbe alla mitica Disfida di Barletta se venissero meno il certame, il corteo e tutte le iniziative che rievocano l’evento? Sicuramente se ciò accadesse pian piano anche la Disfida cadrebbe nel dimenticatoio.
A parer mio, se mi è consentito esporre una opinione, mancano tra i vari organi istituzionali sinergie protese allo sviluppo turistico-culturale del Parco, ma ahimé, mancano anche servizi essenziali ai fini di una buona e confortevole attività. E spesso mancano anche purtroppo - non me ne volete - le idee e le proposte.
Guardandomi intorno penso a quale contributo potremmo dare noi Operatori dei Beni Culturali per la rivalutazione di questo posto se solo ce lo chiedessero, mentre, come spesso accade, chi ha le idee e la capacità per realizzarle non ha potere decisionale ed è relegato al solo ruolo di passivo inerte osservatore.
Spero che un giorno la gestione del Parco Archeologico sia affidata ad un organismo interassociativo in grado di valorizzare l’intera area, creare attrattiva, relazionarsi con tutte le organizzazioni pubbliche e private, in modo da creare sinergie tese allo sviluppo dello stesso e alla creazione di un valore aggiunto.

L’Authority di Canne, creata
per raccordare le associazioni,
ridotta purtroppo ad una
mera funzione monocratica

Eppure ricordo che anni fa ci fu un tentativo di creare un organismo che raccordasse tra di loro le numerose associazioni interessate alla valorizzazione del sito cannese (Società di Storia Patria, Comitato Pro Canne, Archeoclub, Aufidus, CTG, Fieramosca). Riunite le associazioni più volte, bisognava a questo punto scegliere un presidente di coordinamento che si facesse interprete delle proposte presso le autorità, sia amministrative che della Sovrintendenza. Per quanto ne so, il vicesindaco Sandro Attolico fece proprio il nome di Renato Russo al sindaco Francesco Salerno, mentre Russo suggerì quello di Pietro Cianci nella sua duplice qualifica di consigliere comunale e di appassionato cultore della Cittadella. Un vero disastro!
Il suo ruolo - l’istituzione di quella presidenza - era stato studiato e pensato proprio perché coordinasse quelle associazioni e si facesse interprete presso il Comune e presso la Sovrintendenza delle loro proposte. E invece, purtroppo, quel presidente personalizzò a tal punto la sua carica, da ridurla ad un mero organismo monocratico. Che delusione. E che rabbia. Si sperò allora nel secondo presidente, il consigliere comunale Franco Caputo, il quale invero fece qualche tentativo di ripristinare quei collegamenti, ma il danno ormai era stato fatto e mentre, le associazioni, amareggiate, s’erano ormani irrimediabilmente disperse, il nuovo coordinatore non potè, alla fine, che prenderne atto. Oggi, dopo le dimissioni di Caputo, abbiamo il terzo presidente, il consigliere comunale Michele Dicorato, che non ci pare abbia ancora colto il segnale della necessità di un coinvolgimento delle diverse realtà associative per coordinarle in uno sforzo comune e congiunto diretto al rilancio del sito. Forse le associazioni non saranno più disposte a ritrovarsi assieme per discutere e proporre, rimboccarsi le maniche e lavorare, ma non credo che il tentativo sia stato neppure fatto. Eppure la cordialità del personaggio ci induce ad una fiduciosa attesa.-
Io frattanto continuo nelle mie passeggiate, talvolta solitarie, talvolta con dei turisti che prima di ogni altra cosa mi chiedono: ma dove si è svolta la battaglia di Canne? Io glielo spiego, e poi li conduco all’Antiquarium, alla riscoperta archeologica della mitica Cittadella.

 

Davide Lamacchia (ottobre 2005)

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