CRONACHE
DA CANNE DELLA BATTAGLIA DI UNO SFIDUCIATO OPERATORE CULTURALE
Desolazione di un sito archeologico che ha perso l’antico
fascino della Canne annibalica. Lettera aperta di un operatore
culturale per tentare una diagnosi e proporre una terapia. L’Authority
di Canne, creata per raccordare le associazioni, ridotta purtroppo
ad una mera funzione monocratica
Caro direttore,
qui a Canne della Battaglia le giornate intristiscono. Questo luogo
archeologicamente unico, per la sua plurimillenaria storia, sembra
spegnersi lentamente, e l’antica suggestione del villaggio
annibalico si trasforma in uno stato d’animo depresso.
Passeggiando qua e là per il parco si avverte come un senso
di desolazione, non dovuta purtroppo alla calma e alla tranquillità del
luogo, come sarebbe auspicabile, bensì alla trascuratezza
delle strutture istituzionali e alla loro perdurante disarticolazione.
Oggi pomeriggio ho scoperto una selce ben lavorata, e più avanti
alcuni frammenti di ceramica medievale con belle decorazioni degne
di essere disposte nella vetrina dell’Antiquarium. Mi sono
soffermato ad osservare più da vicino la ricchezza del terreno
e mi viene da pensare che qui ogni singolo granello di terra è pregno
di storia. Dal cippo della cittadella si osserva il sottostante panorama
della vallata, luogo dell’immane massacro dell’armata
romana. Dalle colline adiacenti talvolta si osserva il passaggio
del treno dell’archeologia e dell’ambiente, che avanza
pian piano fino alla fermata della stazione di Canne.
Ogni tanto rifletto sulla mia condizione di operatore culturale accreditato
presso il book-shop del sito che era sul punto di essere chiuso anche
per mancanza di visitatori, certo non quanti lo frequentavano un
tempo. Ma perché poi, mi chiedo talvolta, prima dell’apertura
dell’Antiquarium paradossalmente i visitatori - a quanto riferiscono
le statistiche - erano più numerosi? Specialmente i soldati
e gli alunni delle scuole? Mi sia consentito di azzardare una risposta,
frutto di una mia diretta esperienza maturata qui a Canne in tutti
questi anni.
Forse perché la gente vien qui innanzitutto per riscoprire
l’atmosfera della battaglia, mentre noi invece gli vogliamo
imporre solo la conoscenza del sito archeologico. È una constatazione
sotto gli occhi eppure da tutti ignorata.Potrei fare decine e decine
di esempi, e raccontare di moltissime proteste. Ancora qualche giorno
fa vennero in visita due australiani che per prima cosa chiesero
del luogo dove si era svolta la celebre battaglia. Io glielo raccontai
in qualche modo e loro furono soddisfatti e a questo punto li condussi
all’Antiquarium e gli spiegai anche il sito archeologico. Ecco
il punto. Ecco la proposta. Trovare il modo di valorizzare il sito
annibalico per riscoprire i luoghi della battaglia e per questa strada
recuperare visitatori e turisti anche al sito archeologico.
I turisti si lamentano con me che qui al parco mentre trovano precise
indicazioni circa la cittadella, il villaggio apulo, i reperti antichi
di ogni epoca, nessuna indicazione purtroppo è riferita alla
battaglia; e per risolvere questo problema, quando sono di turno,
spiego ai visitatori cosa e dove guardare. Ma i turisti insistono,
quel che manca qui e che viene trascurato, è proprio, il riferimento
alla battaglia; io penso, allora, che sia fondamentale per il rilancio
del sito che la battaglia di Canne vada rievocata o per lo meno ricordata
in qualche modo. Cosa accadrebbe alla mitica Disfida di Barletta
se venissero meno il certame, il corteo e tutte le iniziative che
rievocano l’evento? Sicuramente se ciò accadesse pian
piano anche la Disfida cadrebbe nel dimenticatoio.
A parer mio, se mi è consentito esporre una opinione, mancano
tra i vari organi istituzionali sinergie protese allo sviluppo turistico-culturale
del Parco, ma ahimé, mancano anche servizi essenziali ai fini
di una buona e confortevole attività. E spesso mancano anche
purtroppo - non me ne volete - le idee e le proposte.
Guardandomi intorno penso a quale contributo potremmo dare noi Operatori
dei Beni Culturali per la rivalutazione di questo posto se solo ce
lo chiedessero, mentre, come spesso accade, chi ha le idee e la capacità per
realizzarle non ha potere decisionale ed è relegato al solo
ruolo di passivo inerte osservatore.
Spero che un giorno la gestione del Parco Archeologico sia affidata
ad un organismo interassociativo in grado di valorizzare l’intera
area, creare attrattiva, relazionarsi con tutte le organizzazioni
pubbliche e private, in modo da creare sinergie tese allo sviluppo
dello stesso e alla creazione di un valore aggiunto.
L’Authority
di Canne, creata
per raccordare le associazioni,
ridotta purtroppo ad una
mera funzione monocratica
Eppure ricordo che anni fa ci
fu un tentativo di creare un organismo che raccordasse tra di loro
le numerose
associazioni interessate
alla valorizzazione del sito cannese (Società di Storia
Patria, Comitato Pro Canne, Archeoclub, Aufidus, CTG, Fieramosca).
Riunite
le associazioni più volte, bisognava a questo punto scegliere
un presidente di coordinamento che si facesse interprete delle
proposte presso le autorità, sia amministrative che della
Sovrintendenza. Per quanto ne so, il vicesindaco Sandro Attolico
fece proprio il
nome di Renato Russo al sindaco Francesco Salerno, mentre Russo
suggerì quello
di Pietro Cianci nella sua duplice qualifica di consigliere comunale
e di appassionato cultore della Cittadella. Un vero disastro!
Il suo ruolo - l’istituzione di quella presidenza - era stato
studiato e pensato proprio perché coordinasse quelle associazioni
e si facesse interprete presso il Comune e presso la Sovrintendenza
delle loro proposte. E invece, purtroppo, quel presidente personalizzò a
tal punto la sua carica, da ridurla ad un mero organismo monocratico.
Che delusione. E che rabbia. Si sperò allora nel secondo presidente,
il consigliere comunale Franco Caputo, il quale invero fece qualche
tentativo di ripristinare quei collegamenti, ma il danno ormai era
stato fatto e mentre, le associazioni, amareggiate, s’erano
ormani irrimediabilmente disperse, il nuovo coordinatore non potè,
alla fine, che prenderne atto. Oggi, dopo le dimissioni di Caputo,
abbiamo il terzo presidente, il consigliere comunale Michele Dicorato,
che non ci pare abbia ancora colto il segnale della necessità di
un coinvolgimento delle diverse realtà associative per coordinarle
in uno sforzo comune e congiunto diretto al rilancio del sito. Forse
le associazioni non saranno più disposte a ritrovarsi assieme
per discutere e proporre, rimboccarsi le maniche e lavorare, ma non
credo che il tentativo sia stato neppure fatto. Eppure la cordialità del
personaggio ci induce ad una fiduciosa attesa.-
Io frattanto continuo nelle mie passeggiate, talvolta solitarie,
talvolta con dei turisti che prima di ogni altra cosa mi chiedono:
ma dove si è svolta la battaglia di Canne? Io glielo spiego,
e poi li conduco all’Antiquarium, alla riscoperta archeologica
della mitica Cittadella.
Davide
Lamacchia (ottobre 2005)
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