FRANCESCHINI E… IL LIBRO DEI SOGNI
(a cominciare da Canne)
È solo di qualche giorno fa la lettera aperta inviata dall’on.
Franceschini, titolare del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, a tutti i dipendenti, con la quale tracciava
una specie di resoconto dell’apertura straordinaria dei siti culturali
in occasione delle festività pasquali.
La missiva, inviata attraverso il sito istituzionale del Ministero
(intranet) ha inizio con la solita sfilza di frasi fatte senza alcuna, seppur
minima, base di concrete proposte e cioè “La grande affluenza
di visitatori il giorno di Pasqua e il Lunedì dell’Angelo nei musei e
nelle aree archeologiche rappresenta un segnale positivo. Un piccolo
ma importante indicatore di quella domanda di cultura che
attraversa le nostre comunità ed esprime una direzione possibile,
un percorso di crescita civile e allo stesso tempo economica e occupazionale,
coerente con la vocazione profonda dell’Italia” in poche
parole un perfetto copia-incolla delle precedenti dichiarazioni fatte
dai Ministri che hanno preceduto l’attuale.
Sarà sfuggito al buon Franceschini che, da un po’ di anni, in
molti hanno espresso le loro idee in materia attraverso ogni forma
di media, animando l’asfittica dialettica culturale, dedicata a luoghi,
personaggi e fatti più o meno noti della nostra Nazione. Se il Ministro
ne avesse dato solo una veloce scorsa, si sarebbe accorto come,
oltre il naturale immutabile dato storico dei luoghi descritti, sia assolutamente
rimasto immutato lo stato di degrado ed abbandono in
cui, molti di questi, ancora versano, in merito al quale la denuncia di
tantissimi ha prodotto scarsi se non nulli risultati.
Ricordare al Ministro che la situazione dell’area archeologica di
Canne della Battaglia (fig. 1) ad oggi in mano al Ministero dei Beni
Culturali - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia,è ancora la medesima che ha fatto cadere verso l’assoluto anonimato
e desolante oblio un sito archeologico di importanza mondiale che
ha assistito alle gesta di Annibale e alla vittoria sui Romani del 216
avanti Cristo, vi sembra un’azione utile?
Eppure lo stesso Franceschini, un paio di mesi fa, aveva assicurato
al Sindaco Cascella che avrebbe posto rimedio a quella madornale
svista che aveva escluso Canne della Battaglia dall’elenco
dei siti inseriti nel Polo Museale Pugliese, retrocedendola a mera e
anonima area archeologica, con le ovvie conseguenze.
Ovviamente per giustificare proprie lampanti mancanze, il Ministro
nella lettera aperta spiega che “I problemi li risolveremo. D’altra
parte, questa riforma, come ogni vero cambiamento, susciterà,
nella fase di avviamento, qualche disagio e scatenerà resistenze (da
parte di chi?). L’obiettivo comune, però, è quello di migliorare l’azione
di un Ministero strategico per lo sviluppo del Paese. E, per
farlo, la valorizzazione del personale è una condizione imprescindibile”.
A questo proposito il Ministro dovrebbe spiegare come si può valorizzare il personale se da “appena” sei anni il contratto degli statali
non viene rinnovato, per non parlare della mancanza assoluta di
meritocrazia che, in questo particolare settore del pubblico impiego,
dovrebbe essere paletto fondamentale per lo sviluppo della cultura
nel nostro Paese.
Quale sia il motivo per cui tutto ciò avviene è da una parte il
famoso segreto di Pulcinella e dall’altra una desolante verità. Il dito
accusatore va in parte indirizzato verso i continui ed indiscriminati
tagli alla Cultura (in Italia siamo fermi allo 0,4% e scendiamo ancora,
mentre nel resto d’Europa si tocca il 2,6% del Pil) ed in parte
verso la cattiva gestione delle gocce di finanziamenti così faticosamente
reperiti e poi scandalosamente persi.
Vi sono infatti molti Paesi, culturalmente meno ricchi dell’Italia,
che sfruttano al massimo le proprie bellezze (molto… ma molto
meno rilevanti delle nostre) riuscendo a ricavare dal turismo ingenti
somme di denaro.
Qualcuno si è mai chiesto perché certe Nazioni attirano così tanti
turisti mentre la nostra Canne della Battaglia si anima un po’ soltanto
in concomitanza di festività (come è successo nella recente
Pasquetta) assurgendo a ruolo di sede ideale per picnic estemporanei
e ahinoi, vandalistici?
La conclusione della lettera del Ministro da un lato fa (amaramente)
sorridere e dall’altra riporta al famigerato libro dei sogni “Per proseguire e attuare questo complesso cammino di riforma,
conto su di voi (i dipendenti del MIBACT). Solo lavorando insieme
potremo scrivere questa pagina nuova per l’amministrazione del
patrimonio culturale della Nazione. Grazie e buon lavoro” .
Come cantava Cenerentola… “I sogni son desideri”.
Michele Grimaldi
(maggio 2015)