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OFANTO, LA TERZA EDIZIONE DEL VOLUME DI RENATO RUSSO
LA STORIA SCORRE LUNGO IL FIUME
IDROGRAFIA, ARTE E AMBIENTE PER SCOPRIRE LE NOSTRE RADICI

Periodicamente il fiume Ofanto ritorna alla ribalta della cronaca. Questo fiume che nasce in Campania, sull’Appennino, a ovest di Sant’Angelo dei Lombardi e sbocca nell’Adriatico a nord ovest di Barletta fa molto parlare di sé.
Gli scempi e il degrado spadroneggiano in questo ecosistema molto compromesso dalla mano dell’uomo, eppure c’è chi ancora scommette su questo fiume e sull’importanza di inculcare nelle nuove generazioni rispetto per l’ambiente. È questo il senso dell’operazione editoriale della Rotas che ha stampato la terza edizione del libro «Ofanto fiume di Puglia» di Renato Russo. «Quando uscì la prima edizione, nel 1998 - spiega l’autore - rimasi colpito dal fatto che andò subito esaurita, nello stesso anno venne stampata una seconda edizione. Più di recente incontrando i ragazzi nelle scuole e i loro docenti è apparsa chiara l’esigenza di avere un testo agile ed economico che affrontasse in modo organico le diverse tematiche inerenti questo corso d’acqua strettamente legato al nostro territorio».
Il testo si presenta con una nuova copertina ed è stato aggiornato per guanto riguarda le date e la parte bibliografica, visto che negli ultimi anni si sono susseguite una serie di iniziative editoriali che testimoniano una volta di più come l’Ofanto sia ritornato alla ribalta.
L’antico Aufidus, ha un corso di l65 Km e un bacino di 2780 Km quadrati e si presta ad essere esaminato da diverse angolazioni. In particolare sono tre gli aspetti sui quali si sofferma il volume di Russo: l’idrografia, la storia e l’ambiente. E su queste tematiche si sofferma, con una serie di quesiti, il quaderno operativo allegato al testo, ideale per condurre delle verifiche scolastiche.
L’Ofanto si divide in una parte alta non particolarmente bella, una sezione mediana meglio conservata e un ultimo tratto che parte dall’insediamento industriale Fiat di Melfi e finisce con la foce, nei pressi di Barletta, altamente inquinata.
Lo scempio operato dagli agricoltori, unito ai rifiuti ingombranti scaricati impunemente sono solo due esempi di cattiva gestione del corso d’acqua più rilevante della Puglia.
«Sappiamo - scrive Russo - che la valle dell’Ofanto venne più intensamente popolata intorno alla metà del V millennio. Presso Masseria di Ripalta, nove chilometri a sud di Cerignola, sono stati trovati resti di un antico villaggio preistorico».
In seguito il fiume venne utilizzato come via alternativa a quella terrestre per collegare Canosa ai centri vicini, tra cui Barletta. Un capitolo a parte meritano le battaglie sull’Ofanto, tra queste spicca il cruento combattimento tra romani e cartaginesi nell’agosto del 216 a.C., la famosa battaglia di Canne.
Il corso dell’Ofanto resta molto importante dal punto di vista ambientale: la monotonia del paesaggio agricolo viene rotta dalla presenza di file di pioppi, salici, ontani e querce. Gli animali rappresentano sicuramente l’aspetto più appariscente del corso d’acqua. Tra tutti spiccano l’airone rosso, la bianca garzetta e il più grande airone cenerino, mentre fra i canneti sostano le anatre e le folaghe che qui trascorrono l’inverno. Altre specie invece sono di passaggio, infatti, l’Ofanto rappresenta uno dei più importanti corridoi ecologici, garantendo ai diversi organismi zone di collegamento e quindi di passaggio da un area naturale all’altra. Il fiume è abitato anche dal rospo comune e da quello smeraldino, dalla rana e dalla raganella, dal ramarro, dalla testuggine palustre e da serpenti innocui come il biacco e la natrice dal collare. Tra i pesci ritroviamo la carpa, il pesce gatto, oltre a tinche, cavedani e anguille che risalgono il fiume per la riproduzione e fra i mammiferi la lontra, la puzzola e la volpe. Il testo si conclude con la testimonianza di due “inviati speciali” il botanico Achille Bruni e il pittore Giuseppe De Nittis, che nell’800 seppero, nei rispettivi campi, esaltare e far conoscere le potenzialità dell’Ofanto.

Marina Ruggero (luglio 2007)

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