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DALL’OFANTO AD ARISCIANNE... VIVIMARE
Presentato nella Sala Rossa del Castello il progetto ambientale “Vivimare” - “Dall’Ofanto... ad Ariscianne”, finanziato dalla Regione Puglia.
Venti scuole in rete, capofila il 3° Circolo “Vitrani” di Barletta

Ricchezze naturali, ambientali e culturali, scoperta delle tradizioni attraverso il territorio e viceversa, valorizzazione a 360 gradi delle professionalità e delle risorse autoctone, lavoro in rete fra le scuole cittadine e una scuola di Margherita di Savoia, da sempre affiliata ai progetti sull’ambiente capeggiati dal 3° Circolo “Vitrani” di Barletta: questo e molto altro è il progetto “Vivimare” - “Dall’Ofanto... ad Ariscianne”, presentato qualche giorno fa nella Sala Rossa del Castello. Un progetto importante, ambizioso ma realistico e fattibile, talmente fattibile che si è classificato al primo posto nella graduatoria regionale dei finanziamenti dell’Assessorato all’Ambiente - Settore Parchi e Riserve Naturali - della Regione Puglia, per la ragguardevole cifra di 15.000,00 euro. Andrea Messinese, dirigente scolastico del 3° Circolo “Vitrani”, ha presieduto la conferenza stampa di presentazione del progetto, affiancato dall’assessore comunale all’Ambiente, Pietro Doronzo, dai geologi Ruggiero Dellisanti e Raffaele Lopez, presenti in qualità di esperti del progetto, dal giornalista e coordinatore Nino Vinella. Nel corso della presentazione, sono intervenuti anche il professor Giuseppe Savasta e il professor Pino Cava. Il professor Messinese ha spiegato le valenze e le sfaccettature di Vivimare..., con particolare attenzione al valore aggiunto dato dalla collaborazione fra ben diciannove Scuole barlettane e una di Margherita di Savoia, nonché dall’apporto fondamentale che deriva dalle numerose associazioni cittadine che hanno aderito al progetto e dagli esperti che hanno accettato la scommessa di percorrere un cammino di specializzazione con soggetti così eterogenei. Il partenariato - ha detto il dirigente scolastico -, è strumento sinergico fra le scuole in rete, le istituzioni e le associazioni, per radicare l’iniziativa nel territorio e creare un valore aggiunto per l’educazione dei futuri cittadini.
La finalità del progetto - la cui referente è l’insegnante Antonietta Dipaola - è la conoscenza della valle dell’Ofanto e del litorale di Ariscianne, due poli della nostra storia, due punti di sviluppo dell’ambiente nel quale oggi viviamo, due situazioni da conoscere per salvaguardarle, proteggerle, valorizzarle. I geologi Dellisanti e Lopez hanno illustrato con diapositive lo stato attuale dell’Ofanto e di Ariscianne, con i piccoli ma significativi progressi fatti fino ad oggi, grazie alla sensibilizzazione sistematica attuata negli anni dalle agenzie educative e dagli organi di stampa, che hanno portato anche la magistratura a intervenire su abusi commessi a danno dell’ambiente.
Molto si è scritto e detto, in tante sedi, sull’acqua, sui suoi significati e simboli, sul suo essere fonte di vita, ma tanto più importante diventa questo elemento, quando viene incastonato nella storia di un territorio omogeneo anche culturalmente, com’è quello che va dall’Ofanto al litorale di Ariscianne. E se l’Ofanto presenta un paesaggio e una fauna variegati e quanto mai interessanti - come ha espresso con la consueta passione Pino Cava, in qualità di responsabile del Nucleo di Vigilanza Ambientale - ed è il simbolo, fra gli altri, della battaglia di Canne, Ariscianne è uno scrigno archeologico di immenso valore, ha spiegato lo storico locale Giuseppe Savasta.
La soluzione per salvare questo ambiente dal degrado e tutelarne l’integrità futura è rappresentata, oggi, dall’istituzione del Parco dell’Ofanto, che l’onorevole Nicola Rossi, in un telegramma indirizzato ai protagonisti del progetto e letto nel corso della serata, ha spiegato essere una priorità sulla quale sta già lavorando in Parlamento. E anche questo, per stare alle parole del professor Messinese, è un esempio quanto mai costruttivo di sinergia fra enti e territorio, fino ad arrivare all’attenzione di chi può non solo decidere, ma anche erogare i fondi necessari per investire sul futuro.
Il progetto prevede un progress che va dagli incontri formativi rivolti ai referenti delle scuole coinvolte, alle attività sul campo, con visite nei luoghi di maggiore interesse per l’attività progettuale e approfondimento delle tematiche, fino all’informazione e alla formazione degli alunni, con la partecipazione anche dei genitori, attraverso le visite nei luoghi in cui l’ambiente è particolarmente degradato e la proiezione di filmati, diapositive e materiale messo a disposizione dagli esperti.
In calendario anche la costruzione di modelli in cartapesta o plastici della Valle dell’Ofanto e della realtà territoriale fra Barletta ed Ariscianne e mostre fotografiche sui reperti fossili dell’area di Ariscianne.
Fra gli eventi, anch’essi legati alla divulgazione e alla conoscenza del territorio, la Corsa Campestre Amatoriale Il fiume S...corre rivolta agli alunni; la performance Le creature del blu, cui parteciperà una selezione di alunni delle scuole impegnate nel progetto; un Convegno tematico con rappresentanti dei soggetti partners e del mondo accademico e culturale, un supporto multimediale dell’attività svolta. Tutto il progetto prevede una serie di valutazioni in itinere e a posteriori, con previsioni sulle attività di possibile approfondimento, che potranno riguardare la riqualificazione dei beni culturali e ambientali e la valorizzazione dei prodotti enogastronomici locali.
A suggello del lavoro svolto, infine, vi sarà una pubblicazione, da distribuire nelle scuole dei 51 Comuni ricadenti nella Valle dell’Ofanto.
Il progetto, che si chiuderà il 10 giugno 2004, a conclusione delle attività didattiche dell’anno scolastico, coinvolge in rete i Circoli Didattici “M. D’Azeglio”, “R. Musti”, “S. Domenico Savio”, “Modugno”, “Girondi” e 7° Circolo; le Scuole Medie “Baldacchini”, “Fieramosca”, “Dimiccoli”, “R. Moro”, “A. Manzoni”, “G. De Nittis”; i Licei Classico e Scientifico, l’ITIS “Fermi”, l’ITC “Garrone”, l’Istituto Salesiano dei Sacri Cuori, l’Istituto Professionale “Garrone”, l’Istituto “Nervi” e il 1° Circolo Didattico di Margherita di Savoia.
Partners del progetto, oltre alla Regione Puglia, sono il Comune di Barletta; la Bar.S.A.; la AUSL Ba/2; Buzzi Unicem; Tra.sma.r.; Cobat; Fidal; il Programma d’informazione ed educazione ambientale Fai la Differenza; l’Archeoclub d’Italia; il Nucleo di Vigilanza Ittico-Faunistico-Ambientale di Barletta e il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia.

Carmen Palmiotta (aprile 2004)

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